Card. Parolin: l’importanza di curare il cuore delle donne sia nel fisico che nello spirito
Marina Tomarro - Città del Vaticano
"Una iniziativa che si rivolge alle donne e vuole porre attenzione ai loro problemi, al cuore, inteso in senso globale, dal punto di vista fisico, materiale ma anche del valore spirituale". Così il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, a Campobasso, ha aperto il suo intervento nella cerimonia inaugurale, della Fondazione Il Cuore delle Donne, che si è svolta alcuni giorni fa nel capoluogo molisano.
Una collaborazione tra eccellenze del territorio molisano
E questa associazione onlus - di cui il porporato è stato fatto presidente onorario – nasce dalla collaborazione tra la Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II e un comitato scientifico e tecnico formato da esperti del mondo medico, sociale e culturale del territorio molisano. "Quando mi è stato rivolto l'invito di assumere la presidenza onoraria - ha spiegato il cardinale – sono rimasto un po' sorpreso ma anche colpito da una richiesta che nasceva soprattutto dal cuore. Mi auguro davvero che questa iniziativa possa affermarsi sempre più, e raggiungere il maggior numero possibile di persone".
Promuovere la prevenzione
Tra i primi obiettivi di questa fondazione c’è proprio quello di far capire la gravità delle patologie cardiovascolari, e di promuovere la prevenzione, che diventa fondamentale per poter intervenire in tempo. “Queste malattie –spiega la presidente della Fondazione Cecilia Politi –hanno un’incidenza molto elevata e purtroppo sottostimata. Su tutti un dato eloquente: il 50% delle donne italiane muoiono proprio a seguito di malattie cardiovascolari, contro il 37% degli uomini”.
Priorità alle realtà femminili più fragili
E tra i fattori di rischio maggiori per le malattie cardiovascolari ci sono una dieta non equilibrata, il fumo, il consumo di alcolici e l’obesità. “La nostra priorità – continua Cecilia Politi – è quella di essere accanto alle donne più fragili. Per questo tra le prime iniziative c’è stata quella di entrare nelle carceri per fare un checkup alle detenute. Ci siamo occupati anche delle donne migranti, che spesso non hanno mezzi per fare questi controlli. Ma non basta bisogna fare sempre di più”
Cura e dignità della persona
La vicinanza della Fondazione Giovanni Paolo II, diventa quindi fondamentale per “il Cuore delle Donne”. “Noi come ospedale – spiega il direttore generale del Centro di ricerca Mario Zappia – mettiamo a disposizione il nostro personale sanitario per fare tutti i controlli necessari, perché quello che ci sta a cuore è andare oltre le semplici cure mediche, ma donare alla persona che si affida a noi il sorriso e la dignità di sentirsi accolto”
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