Pasqua in Terra Santa: la paura dei cristiani di Gaza
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
“E’ un clima di grande tensione”. Nell’intervista a padre Mario Da Silva, parroco della comunità latina della “Sacra Famiglia”, nel quartiere orientale di al-Zeitun, a Gaza, si avverte tutta la preoccupazione in vista della celebrazione della Pasqua.
La situazione è molto peggiorata
Per il sacerdote è diventato molto difficile vivere lì. “Negli ultimi tempi – racconta – i salari sono stati tagliati, non c’è acqua e pochissima elettricità, per questo la gente cerca di andare alla frontiera con Israele”. Venerdì sono in programma, proprio al confine, delle manifestazioni che potrebbero degenerare in violenza. “Non sappiamo – dice padre Da Silva - se potremo celebrare la Pasqua”.
Israele nega 600 permessi ai cristiani
Intanto Israele ha negato circa 600 permessi per uscire dalla Striscia e andare a Gerusalemme e nei Territori per la Pasqua. Una decisione legata al fatto che 21 persone, che erano uscite con i permessi per il Natale dello scorso anno, non sono più rientrate a Gaza. L’invito del parroco è quello di pregare: “Noi cerchiamo la pace – sottolinea – Dio è il re della pace e ci chiama a lavorare per questo, per essere portatori di pace”.
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