Vescovi del Brasile su attivista uccisa: no alla violenza promuovere cultura della pace
Isabella Piro – Città del Vaticano
Di fronte alla morte di Marielle Franco e del suo autista, Anderson Perdo Gomes, “diventa ancora più urgente riaffermare il valore della vita dal concepimento alla morte naturale”: così l’Arcidiocesi di San Sebastiano di Rio de Janeiro, in Brasile, commenta l’uccisione della consigliera comunale Marielle Franco, attivista nel campo della tutela delle popolazioni delle favelas.
La dinamica dell’omicidio
La donna, 38 anni, è stata uccisa con quattro colpi di pistola alla testa nella notte tra mercoledì e giovedì, mentre si trovava in auto. I sicari hanno colpito a morte anche il suo autista e ferito una sua assistente.
Ogni vittima è un grido al cielo
“La violenza è un male che si moltiplica incessantemente, assume molte forme, penetra negli ambienti più diversi e provoca un crescente numero di vittime” si legge nella nota dell’Arcidiocesi carioca che poi esorta: “Ogni vittima è un grido al cielo e al cuore affinché si uniscano tutte le forze per vincere la violenza e le sue cause”.
Ricercare una cultura di pace
Di qui, il richiamo al fatto che “ogni vita ci rende tutti responsabili della ricerca efficace di una cultura della pace, una cultura che si concretizza nel rispetto della dignità di tutte le persone, specialmente delle più fragili”. In quest’ottica, l’appello della Chiesa di Rio è a “non permettere che, insieme alle vittime, vengano seppellite anche la speranza e l’impegno a costruire un mondo senza violenza, fame, disoccupazione, corruzione, pregiudizi e tanti altri mali”. Infine, l’Arcidiocesi carioca prega in suffragio di tutti i defunti a causa delle violenze e per la consolazione delle loro famiglie, auspicando che tutti possano essere “strumenti di pace”.
Ondata di sdegno nel Paese
In Brasile, l’omicidio di Marielle Franco ha suscitato manifestazioni popolari in più di dieci città: migliaia le persone scese in piazza in onore della donna e tantissimi coloro che hanno preso parte alla cerimonia funebre. Membro del Partito “Socialismo e libertà”, Marielle Franco si batteva contro le disuguaglianze sociali e le violenze, soprattutto nelle zone disagiate. Forte anche il suo attivismo contro il narcotraffico ed il suo sostegno alle donne di colore.
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