Card. Tauran incontra il re saudita: apertura al dialogo

OItre al sovrano saudita – che ha anche il titolo di custode delle due sacre moschee delle città sante musulmane Medina e La Mecca - il porporato ha incontrato il ministro degli Affari esteri Adil al-Jubayr. La delegazione vaticana ha anche visitato il Center for the fight against extremism thought, e il giorno precedente, martedì 17, era stata in udienza dal presidente del consiglio consultivo (al-Shura), Abdallah bin Muhammad Āl al-Shaykh.

Vasta eco sui media dell’Arabia Saudita

Le notizie riguardanti la visita - riporta L'Osservatore Romano - hanno trovato ampio spazio sui più importanti media locali: la prima a rilanciarle è stata l’agenzia di stampa governativa, seguita dai telegiornali delle principali emittenti e dai social network. E ieri mattina, anche numerosi quotidiani hanno pubblicato cronache corredate di immagini soprattutto dell’incontro con il re al palazzo Al Yamamah, cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il principe ereditario Muhammad bin Salman, e lo sceicco Muhammad Abdul Karim Al-Issa, segretario generale della Lega musulmana mondiale (Lmm).

Dannosa la strumentalizzazione della religione per fini politici

Dopo aver trasmesso al sovrano gli «oranti buoni auspici» di Papa Francesco, il card. Tauran lo ha ringraziato per la generosa ospitalità e per aver intrapreso «importanti iniziative che segnano una significativa apertura anche verso altre religioni, specialmente il cristianesimo». Nel suo discorso il presidente del dicastero vaticano ha ricordato «le precedenti importanti iniziative saudite riguardanti il dialogo interreligioso», sottolineando «quanto sia dannosa la strumentalizzazione della religione per fini politici». Da qui l’invito a continuare «un dialogo sincero al fine di trovare soluzioni adeguate alle sfide» del mondo di oggi.

Il pensiero del cardinale per i lavoratori cristiani nel regno

Il porporato - che a Riad è accompagnato dal vescovo segretario del dicastero, Ayuso Guixot, e dal capo-ufficio per l’islam, mons. Akasheh - ha anche fatto riferimento «alle centinaia di migliaia di lavoratori cristiani nel regno» saudita, evidenziando che si tratta di «una questione che Papa Francesco segue con grande attenzione»; infine ha parlato della necessità di una solida educazione alla giustizia e alla pace. Quest’ultima, ha detto, «è un tesoro fragile che va protetto»; ma «la pace è inscindibile dalla giustizia: non c’è pace senza giustizia, né giustizia senza perdono». Perciò, ha concluso, «l’educazione delle giovani generazioni alla pace è essenziale». (L’Osservatore Romano)