Congo: aggrediti due preti. La Chiesa è minacciata
"Erano circa le 20 quando una decina di banditi incappucciati, alcuni in uniforme militare, hanno invaso i nostri locali. Hanno sparato a bruciapelo con munizioni vere. Ci hanno picchiato e portato via i nostri telefoni, i computer e un po’di soldi”, dice don Mavinga il quale è attualmente ricoverato in ospedale, con un braccio sinistro slogato a seguito di un colpo di martello infertogli dagli attaccanti. L’assalto ai due preti di Bomba è accaduto due giorni dopo l’uccisione di don Étienne Sengiyumva, parroco di Kitchanga nell'est del Paese.
Chiesa minacciata da gruppi armati
Secondo notizie pervenute all’Agenzia Fides, da qualche tempo la Chiesa cattolica è intimidita e minacciata dal governo e da gruppi armati. “Convocazioni dinanzi alla corte o arresti arbitrari, sequestri e/o uccisioni. Questo è il destino di molti sacerdoti e di altri consacrati nella Repubblica Democratica del Congo negli ultimi tempi” riferiscono a Fides fonti della Chiesa congolese che per motivi di sicurezza chiedono l'anonimato. “Questa situazione e sempre più inquietante, in quanto la Chiesa cattolica ha assunto un ruolo guida nella ricerca di soluzioni alla crisi politica che ha paralizzato la Rdc”.
Le manifestazioni del laicato cattolico represse nel sangue
I vescovi avevano negoziato l’accordo di San Silvestro del 31 dicembre 2016 per portare il Paese alle urne dopo che le elezioni presidenziali che dovevano tenersi entro la fine di quell’anno non erano state effettuate. La mancata attuazione delle intese ha spinto il laicato cattolico ha indire una serie di manifestazioni per chiederne l’applicazione integrale. Le manifestazioni sono state però represse nel sangue. (P.M.B. - L.M. - Agenzia Fides)
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