Il card. Bagnasco Il card. Bagnasco 

Fatima: incontro Ccee-Secam su globalizzazione, Chiese e cultura

"In Gesù il vero volto di Dio e il vero volto dell’uomo”. Così nel suo intervento il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Ccee, all’incontro a Fatima, in Portogallo, promosso assieme al Secam, sugli effetti della globalizzazione sulla Chiesa e sulle culture in Europa e Africa

“La missione della Chiesa in Europa è riflesso dell’amore di Cristo per il mondo. Nasce dalla convinzione che Dio non è geloso dell’uomo, del suo desiderio di vita e di amore, di libertà e di gioia. Al contrario, Dio è il fondamento e la migliore garanzia di tutto questo: il Vangelo, infatti, ha generato nei secoli cultura, bellezza, arte e civiltà”. Lo ha affermato il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Ccee, all’incontro a Fatima (Portogallo), promosso assieme al Secam, sugli effetti della globalizzazione sulla Chiesa e sulle culture in Europa e Africa.

Crisi in Europa per un tempo di riflessione

L’appuntamento, che si conclude domani, prevedeva una riflessione del card. Bagnasco a nome del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, e di mons. Gabriel Mbilingi, presidente del Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar. Bagnasco ha proseguito: “In nome di questo sincero amore, auguriamo all’Europa un tempo salutare di ‘crisi’: la crisi, infatti, non è un momento negativo ma un passaggio benefico. È il tempo della riflessione su se stessa, sul suo cammino, sulla sua origine e sul destino, è preludio di revisione onesta e carica di fiducia”.

Il tema della verità e della cultura

Il porporato ha ricordato, per l’Europa, il rischio dell’“oblio della propria storia” e di oscurare il senso della trascendenza”, con un “secolarismo che ha raggiunto in misura diversa tutti i Paesi del continente”. Bagnasco ha affrontato nel suo denso intervento il tema della verità e della cultura. “Affrontare il discorso sulla verità e sul bene significa toccare una dimensione che non è né politica né economica, ma diversa, di ordine spirituale e religiosa. Questa dimensione, squisitamente umana, è la condizione per affrontare, giudicare e vivere ogni altro aspetto dell’esistenza e della realtà”.

Per difendere l’Europa, annunciare e testimoniare il mistero di Cristo

La Chiesa, ha osservato, “non può stare a guardare l’involuzione dell’umano né in Europa né altrove nel mondo. La sua missione è annunciare che Gesù è il Signore del cosmo e della storia; che è ‘via, verità e vita’, il Redentore, colui che salva dal peccato, il male originario di tutti i mali della terra”. In Gesù “risplende il vero volto di Dio e il vero volto dell’uomo: in questa relazione tra il divino e l’umano, tra il cielo e la terra, vi è la fonte e il criterio dell’umanità vera, della civiltà all’altezza della dignità dell’uomo”. Il presidente del Ccee ha poi aggiunto: “Annunciare e testimoniare il mistero di Cristo, con le sue implicazioni esistenziali, significa difendere l’Europa. E rimettere Dio al primo posto vuole dire salvare l’umanità dell’uomo: la vita in ogni sua fase, la famiglia naturale, l’unione dei popoli, l’accoglienza, la giustizia e la pace. Non è essenziale – per testimoniare e annunciare il Vangelo – che le comunità cristiane siano molto numerose: è importante che siano abitate dal desiderio sincero di essere fedeli a Gesù nonostante incoerenze e peccati. È una sfida di grande responsabilità, ma è la vera modernità”. (Agenzia Sir)
 

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14 aprile 2018, 08:33