Ordinari di Terra Santa: no all’esodo dei cristiani
Roberto Piermarini - Città del Vaticano
Durante l’incontro, che si tenuto presso l’arcivescovado maronita di Nicosia, l’Assemblea ha affrontato diversi temi tra i quali il Sinodo dei Vescovi sui giovani, i migranti, l’enciclica del Papa “Laudato Si” e i pellegrinaggi in Terra Santa.
Vocazione e missione dei cristiani è rimanere nella propria terra
I vescovi, citando la questione dei rifugiati siriani e iracheni e constatando la loro situazione e il loro desiderio di lasciare il Medio Oriente verso altri Paesi al fine di trovare più sicurezza e dignità, hanno ricordato la vocazione e la missione di tutti i cristiani, specialmente di quelli in Terra Santa, di rimanere nella loro terra, nonostante le sfide attuali.
In aumento i pellegrini
Per quanto riguarda i pellegrinaggi in Terra Santa, il padre Custode Francesco Patton ha annunciato che il numero di pellegrini ai santuari è aumentato nel 2017 rispetto al 2016 e le previsioni per il 2018 sono ancor più positive, con l’attesa di triplicare i numeri. Le statistiche ufficiali parlano di tre milioni e mezzo di visitatori in Terra Santa, tra i quali oltre la metà sono pellegrini cristiani. L’Assemblea incoraggia questi pellegrini a incontrare le comunità cristiane locali.
Nasce una parrocchia per i migranti
Per i migranti, padre Rafic Nahra, coordinatore della Pastorale dei migranti in Israele, ha descritto la situazione sociale e pastorale dei migranti in Israele e i vescovi, a loro volta, hanno riferito della situazione dei migranti in Giordania, in Palestina e a Cipro. Inoltre ha annunciato che ci sarà presto una parrocchia proprio per i migranti e che l’attuale struttura diventerà un vicariato per i migranti dal 20 maggio prossimo. L’Assemblea ha voluto esortare i fedeli di Terra Santa ad accogliere ed integrare più migranti nelle loro parrocchie.
L’Assemblea ha inoltre discusso il documento dell’incontro pre-Sinodale che si è tenuto a Roma. Dal canto suo fra Jerzy Kraj ha presentato l’Esortazione apostolica “Gaudete et Exsultate” e ne ha sottolineato i punti salienti.
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