Vescovi del Cile vicini al Papa nel sanare le ferite degli abusi
Roberto Piermarini - Città del Vaticano
“In questo processo di discernimento – scrivono i presuli - abbiamo ricevuto la lettera del Papa, datata 8 aprile 2018 in cui Francesco ha aperto il suo cuore al grande dolore sugli abusi, che i suoi inviati speciali in Cile gli hanno fatto conoscere e ci ha convocato a Roma per dialogare con lui per discernere le misure che nel breve, medio e lungo periodo dovrebbero essere adottate per ripristinare la comunione ecclesiale in Cile, con l'obiettivo di riparare, per quanto possibile, lo scandalo e ristabilire la giustizia. Accettiamo questa lettera con fede e obbedienza filiale”.
L’aiuto del Papa per sanare le ferite anche aperte
I vescovi del Cile, insieme al Papa, dicono di provare dolore e vergogna perché, nonostante le azioni portate avanti negli anni, non sono riusciti a far risanare le ferite degli abusi, nei cuori di molte vittime e tutto questo rimane una ferita aperta nel cuore della Chiesa cilena. Allo stesso tempo, rinnovano la nostra speranza perché vedono nell’intervento del Papa, un modo concreto affinché insieme possano aiutare a guarire le ferite che rimangono ancora aperte. I presuli cileni vedono nella lettera di Francesco, un invito ad assumere questa sfida con magnanimità e umiltà.
La Chiesa deve diventare ambiente sano per bambini e giovani
Per iniziare questo cammino la Chiesa cilena si pone in atteggiamento di preghiera, ascolto, discernimento e disponibilità per rinnovare la comunione ecclesiale, riconoscendo i propri errori e correggendoli, in modo tale che la Chiesa sia sempre più un ambiente sano e sicuro per i bambini e i giovani. “Come Francesco ci ha detto: ‘Amiamo la verità, chiediamo la saggezza del cuore e lasciamoci convertire’. Chiediamo alle nostre comunità di aiutarci con i loro consigli e le loro preghiere, come chiede il Papa stesso; le vittime devono essere la prima istanza della nostra preghiera e riparazione. Che la Vergine del Carmen ci aiuti in questo cammino di conversione e di rinnovamento ecclesiale”.
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