Prostituzione minorile in Sierra Leone: un video denuncia dei Salesiani
Salvatore Tropea – Città del Vaticano
“Love”, “amore”. Ma di amore non c’è nulla nel dramma che sono costrette a vivere centinaia di ragazze minorenni, tra i 9 e i 17 anni, che vivono per le strade di Freetown, la capitale della Sierra Leone. Bambine, senza genitori o con famiglie troppo povere, che sono costrette a prostituirsi per poter sopravvivere.
L’opera dei Salesiani
Padre Jorge Crisafulli, missionario e direttore di Don Bosco Fambul a Freetown e José Antonio San Martin, direttore di Missione Salesiana hanno presentato il cortometraggio e le preziose iniziative per dare un futuro alle bambine vittime della prostituzione. Alle ragazze recuperate dalla strada vengono offerti alimentazione, alloggio, cure mediche, assistenza psico-sociale, accompagnamento spirituale ed educazione. Le più grandi, inoltre, possono ricevere anche una formazione professionale e un sostegno economico per iniziare un’attività in proprio.
La storia di Aminata
Vittima della prostituzione a soli 13 anni e per tantissimo tempo “abitante” della strada con il solo obiettivo di sopravvivere vendendo il proprio corpo per qualche euro. Quella di Aminata è una delle principali storie raccontate nel docu-film, conclusasi con un lieto fine perché oggi, a 17 anni, è riuscita a tornare a vivere con la nonna e a lavorare come parrucchiera. Un esempio concreto dell’efficacia della risposta salesiana a questa drammatica piaga. I missionari presenti a Freetown stimamo che circa 2500 ragazze si trovino in questa situazione, ma che almeno 300 potranno essere aiutate nei prossimi mesi.
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