Il commento di don Fabio Rosini al Vangelo di Domenica 20 maggio
Nel Vangelo della Domenica di Pentecoste (Gv 15, 26-27; 16, 12-15) Gesù dice ai suoi discepoli: «Quando verrà (…) lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me (…) Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito». Lo Spirito Santo non parla di se stesso perché l’amore non ha al centro il proprio Ego, ma l’altro. Lo Spirito Santo parla di Cristo, parla del Padre e della loro relazione. L’amore non è solo un sentimento: è comunione, è relazione. Obbedire allo Spirito Santo è perdere il controllo su sé stessi. Le cose sono nostre, ma sono in funzione dell’altro, dell’amore. Se facciamo della verità una teoria, un moralismo, siamo schiacciati dal suo peso, perché siamo terrorizzati dal non essere più al centro della realtà. Lo Spirito Santo ci insegna gradualmente a perderci di vista per portarci ad una felicità inaudita. E’ un lungo processo di svuotamento della propria centralità. Perdere sé stessi vuol dire fare spazio all’amore di Dio. Noi non abbiamo le forze per amare in questo modo. Solo Dio ci può fare questo dono. Ecco cosa possiamo chiedere: saper perdere la battaglia con Dio, perché Lui vinca nella nostra anima.
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