A Gerusalemme preghiera per la pace in Terra Santa
Beatrice Guarrera-Gerusalemme
Una preghiera per la Terra Santa e per la pace di tutti i suoi abitanti. Con queste parole Mons. Pizzaballa aveva lanciato un appello il 15 maggio, a seguito della tragedia dei morti di Gaza. Alla vigilia di Pentecoste, la Veglia di preghiera voluta dall’Amministratore Apostolico del Patriarcato di Latino è stata celebrata a Gerusalemme nella chiesa di St. Etienne dei padri domenicani. Fedeli e religiosi di diversi ordini e confessioni cristiane hanno pregato “per la pace che non è soppressione delle differenze, annullamento delle distanze, ma accoglienza cordiale e sincera dell’altro e ricerca di dialogo”. Presenti anche il Custode di Terra Santa Fr. Francesco Patton e Mons. Munib Younan, vescovo emerito della chiesa evangelico luterana di Terra Santa.
Chiedere il dono della pace
“Siamo qui riuniti innanzitutto per stringerci intorno al dolore di quanti in questi ultimi giorni hanno perso la vita”, ha detto nell’omelia Mons. Pierbattista Pizzaballa. Per rispondere all’impotenza che sentiamo “davanti all’uccisione di persone inermi”, Pizzaballa ha invitato a “stare in silenzio di fronte al Signore per intercedere, pregare e chiedere il dono della fiducia e della pace”. Nella vigilia di Pentecoste, il vescovo ha chiesto lo Spirito Santo per avere “il coraggio della difesa della giustizia senza compromessi con la verità e nel rispetto della carità” e “la capacità di perdonare”. Padre Jean Jacques Pérennès, direttore della scuola biblica di Gerusalemme ((École biblique et archéologique française), dove si trova la chiesa che ha ospitato la preghiera, si è detto contento della partecipazione dei fedeli. “Queste ultime settimane sono state settimane di tristezza, di difficoltà. Abbiamo bisogno della forza della preghiera e di essere qui insieme, diverse chiese e tanti fedeli insieme. È stato davvero un bellissimo momento. Nel giorno prima della Pentecoste, è una forza per noi”.
Un invito alla preghiera accolto in tutto il mondo
Mons. Pierbattista Pizzaballa ha spiegato che il suo invito alla preghiera è stato accolto anche da lontano. “Mi ha colpito che molte chiese in tutto il mondo hanno accolto questo invito, chiese, ordini e istituti religiosi. Questo è anche un segno che il desiderio di pace non è soltanto uno slogan, ma sta a cuore ancora a milioni di credenti ed è un aspetto positivo. Questo non può non cominciare da qui, a Gerusalemme e ci auguriamo che questo movimento di preghiera per la pace continui e unisca milioni di persone, non solo tra i cristiani”.
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