Il cardinale Sgreccia festeggia 90 anni e presenta l’Enciclopedia di Bioetica
Marco Guerra – Città del Vaticano
I 90 anni compiuti dal cardinale Elio Sgreccia lo scorso 6 giugno e la pubblicazione del l’Enciclopedia di Bioetica e Scienze giuridiche, grande opera in 12 volumi giunta a conclusione. A questi due eventi è dedicata l’odierna giornata di festeggiamenti presso l’Università Cattolica di Roma, promossa dalla facoltà di Medicina e chirurgia, dal Centro pastorale, dall’istituto di bioetica e Medical Humanities e dalla Fondazione “Ut Vitam Habeant”.
Messa e convegno presso l’Università Cattolica di Roma
Alle 17.30 la Messa nella chiesa centrale dell’Ateneo presieduta dal cardinale Sgreccia. Poi seguirà alle 18.30 presso il Centro Congressi Europa il convegno di presentazione dell’Enciclopedia di bioetica e scienza giuridica, redatta sotto la direzione del professor Antonio Tarantino, direttore del Centro interuniversitario di bioetica dell’Università del Salento, e del cardinale Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della vita, considerato uno tra i massimi esperti internazionali in materia di Bioetica. L’evento sarà aperto dal saluto di mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, e dalle autorità accademiche della sede e introdotto dal prof. Antonio Spagnolo, direttore dell’istituto di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica.
Istituita una borsa di studio sulla bioetica
In programma anche gli interventi di Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, e di Francesco Busnelli, emerito di diritto privato della Scuola superiore “Sant’Anna” di Pisa. L’agenzia Sir informa che per l’occasione verrà annunciata pure l’istituzione di una borsa di studio intitolata alla memoria della dottoressa Roberta Minacori, ricercatrice dell’istituto di Bioetica e Medical Humanities da assegnare ad un giovane ricercatore under 30 che intenda svolgere una ricerca sul tema delle conseguenze sociali ed educative di determinate scelte bioetiche.
Il cardinale Sgreccia: l’opera tradotta negli Usa
“Dieci anni fa, insieme al prof. Tartino, abbiamo iniziato a scrivere il primo volume dell’Enciclopedia, con l’obiettivo di dare un’antropologia e una fondazione filosofica e non soltanto tecnica a chi si occupa di bioetica – dichiara a VaticanNews il cardinale Sgreccia – perché sappiano giustificare la tutela dei diritti del malato, dell’anziano e del bambino”.
Il presidente emerito della Pontificia Accademia della vita annuncia anche che l’opera sarà tradotta e diffusa negli Stati Uniti e che il mese prossimo sarà presentata alla Camera dei Deputati: “Speriamo che si affermi anche per difendere il concetto di famiglia presente nella Costituzione italiana, fondato sulla natura dell’uomo e non inventato a tavolino”. “Un’opera – conclude il porporato – che potrà essere utile anche agli educatori”.
Tarantino: rispetto della natura umana punto di riferimento
E una presentazione dell’opera ci viene offerta anche codirettore dell’enciclopedia, prof. Antonio Tarantino (Ascolta l'intervista):
Rappresenta un punto di riferimento ineludibile sul piano internazionale della bioetica, intesa come scienza che studia i valori della vita umana e della specie umana. Ora, noi nell’enciclopedia ci siamo preoccupati di indicare i diversi momenti della vita, dalla procreazione fino alla morte, considerandoli nella unità armonica del loro insieme, della vita che va sempre rispettata e mai dominata. Le voci dell’enciclopedia si articolano in sezioni, cioè la prima è la parte “medica”, la seconda è la parte “etica”, la terza è la parte “giuridica”.
Voi avete realizzato questo strumento a cui attingeranno anche i futuri bioeticisiti. E’ importante formare una nuova classe intellettuale che sappia parlare di bioetica?
Certo. L’enciclopedia rappresenta punti di riferimento ineludibili ai quali l’uomo deve rivolgersi , lo studioso deve rivolgersi nell’impostare i problemi di bioetica, cioè l’etica finalizzata a rispettare la vita dell’uomo, non l’individuo staccato dal tutto ma l’individuo che rispetta il principio di solidarietà verso gli uomini e verso le successive generazioni e questi punti di riferimento sono ineludibili per la vita dell’uomo e per la vita dell’umanità.
Con il progresso tecnico si sono moltiplicate le sfide della bioetica, dalla riproduzione e il concepimento fino al fine vita, passando per l’identità stessa dell’essere umano, l’identità di genere, l‘identità sessuale. Quali sono le nuove sfide della bioetica, come vanno affrontate?
Noi ci dobbiamo porre la domanda: "ma quali devono essere i nostri punti di orientamento"? "Come l’umanità deve iniziare a riflettere e su che cosa"? "Dobbiamo rispettare le proposte fatte dalle lobby delle diverse organizzazioni che rappresentano la decadenza oppure si deve pensare ad una stella polare, ad un punto di riferimento e tendere verso una guida di eccellenza e di brillantezza"? Come è stato ad esempio nella storia dell’umanità il Rinascimento italiano. Insomma che la natura sia rispettata, questa è una delle sfide o la sfida maggiore che si presenta oggi ai nostri occhi. Il punto di riferimento deve essere quello del rispetto della natura, molto importante ad esempio è il tema della diversità fra l’uomo e la donna. Una uguaglianza diversa o la diversità nell’uguaglianza perché anche biologicamente le cellule del nostro corpo, quelle dell’uomo e quelle della donna, sono differenti, la microbiologia ce lo insegna. Noi abitiamo un’età che è l’età della tecnologia nella quale la tecnologia ha invaso la morale, ha invaso l’etica, il diritto, si è diramata dappertutto e si va avanti, come si dice nella Lettera Enciclica Laudato sì, secondo un potere tecnocratico e non etico o etico-girudico. Allora, abbiamo la preoccupazione che ci vorrà molta fatica a rompere questo schema tecnico, della tecnologia che sottopone la dimensione spirituale dell’uomo, la dimensione morale dell’uomo, al profitto e alla tecnologia.
Quindi c’è l’esigenza di riaffermare un valore trascendente della vita umana?
Aristotele già tanti secoli prima della predicazione di Cristo diceva: la persona, l’uomo è formato da due parti; una che è rappresentata dall’evoluzione biologica, l’atra dalla podestà conoscitiva, dalla potenza conoscitiva, che non è il prodotto del corpo o del cervello ma qualcosa che viene da fuori. Quindi da sempre l’esigenza di pensare la trascendenza è stata presente nella mente dell’uomo.
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