Martin Robra a Civiltà Cattolica: Papa a Ginevra rafforza ecumenismo
Alessandro Gisotti – Città del Vaticano
“Con Papa Francesco e le sue iniziative sembra sia giunta una nuova primavera” per l’ecumenismo. E’ quanto afferma il pastore evangelico Martin Robra, responsabile dei rapporti tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) e la Chiesa cattolica, in un’intervista al direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro. Il colloquio viene pubblicato sull’ultimo numero della rivista dei gesuiti, a tre settimane dalla visita che Francesco svolgerà il prossimo 21 giugno a Ginevra. Qui il Pontefice incontrerà il Comitato centrale del Consiglio, una comunità fraterna di 348 Chiese, provenienti per la maggior parte da tradizioni ortodosse, anglicane e protestanti, e che comprende anche un certo numero di Chiese pentecostali e Chiese africane indipendenti.
Grati a Francesco per rilievo a Consiglio Ecumenico Chiese
Per la sua rilevanza, l’intervista di padre Spadaro al pastore Robra viene pubblicata in contemporanea anche dal sito ufficiale del CEC in inglese, tedesco e italiano: www.oikoumene.org. Per il pastore evangelico “è sorprendente che Papa Francesco abbia dato tanto rilievo al Consiglio durante la sua visita a Ginevra”. I viaggi precedenti, afferma, “erano stati dedicati dai Papi anzitutto alla Svizzera e agli uffici ginevrini delle Nazioni Unite in qualità di capi di Stato. Papa Francesco viene prima di tutto come capo della Chiesa cattolica, vescovo di Roma e Successore di Pietro”.
Più stretta collaborazione dopo il V centenario della Riforma
Robra sottolinea la sempre più stretta collaborazione con i dicasteri vaticani e mette l’accento sui frutti della partecipazione di Francesco a Lund alla preghiera per la celebrazione del V centenario della Riforma. Grazie a quell’evento, afferma il pastore evangelico, “Chiese di tutto il mondo hanno celebrato insieme la guarigione dalle memorie ferite dalla Riforma”. “Il mondo – prosegue Robra – vede nel Papa una voce determinante del cristianesimo mondiale, insieme al Patriarca Ecumenico Bartolomeo e a pochi altri capi ecclesiastici”. “Sarebbe davvero un grande passo avanti – prosegue – se divenisse chiaro che il Papa non parla soltanto nell’interesse della Chiesa cattolica di Roma, ma piuttosto anticipa quella Chiesa una, santa, apostolica e cattolica con coloro che finora sono separati”.
Far crescere impegno comune dei cristiani per i più bisognosi
L’auspicio del pastore evangelico è che “la visita di Papa Francesco a Ginevra mandi un segnale forte perché tutti i cristiani condividano l’impegno di approfondire l’unità delle Chiese in cammino e a partecipare insieme alla divina missione della vita, della giustizia e della pace nel mondo”. Speriamo, conclude Robra nell’intervista a Civiltà Cattolica, che “insieme potremo continuare il Pellegrinaggio di giustizia e pace verso coloro che sono ai margini della società, coloro che hanno sete di giustizia e di pace, in questo mondo colpito dalla violenza con le sue ingiuste relazioni politiche ed economiche”.
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