Vicario Apostolico in Anatolia: mons. Padovese uomo libero e al servizio
Antonella Palermo- Città del Vaticano
Il 3 giugno di otto anni fa veniva ucciso ad Iskenderun, nel sud della Turchia, mons. Luigi Padovese, Vicario apostolico dell’Anatolia e presidente della Conferenza episcopale turca. Autore del gesto il suo autista, Murat Altun, turco, reo confesso. Mons. Paolo Bizzeti SJ, suo successore, ricorda "l'esempio di un uomo libero dalle mete che aveva raggiunto e capace di mettersi al servizio degli ultimi". (Ascolta)
Il valore della fede
Mons. Padovese è colui al quale va anche il merito di aver "valorizzato questi luoghi con i simposi organizzati per approfondire le radici della nostra fede", racconta Mons. Bizzeti, sottolineando anche il problema della scarsità di operatori pastorali. "Grazie a Dio stiamo facendo un buon lavoro per i poveri e i rifugiati - spiega il presule - ma dopo l'estate, per esempio, non avrò più un parroco per la Cattedrale".
Un appello ai cristiani
Mons. Bizzeti lancia un rinnovato appello ai cristiani delle Chiese in Occidente "perché il Signore invii operai per la sua messe. Abbiamo tante persone che desiderano diventare cristiane ma non abbiamo le forze per seguirle". E conclude esprimendo anche il desiderio di rinnovare una presenza monastica in Cappadocia, di quel monachesimo, dice, "diffuso e fortemente intrecciato con la vita della gente".
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