Amecea. Mons. Rugambwa: missione della Chiesa è l'evangelizzazione
Riconoscendo che le Chiese nella regione Amecea devono far fronte a sfide importanti come confitti, divisioni, violazioni della dignità umana, Mons. Rugambwa ha sottolineato che sebbene “far fronte a queste sfide indubbiamente fa parte integrale del ministero evangelizzatore della Chiesa”, questo “non deve farci allontanare dall’essenziale vocazione e missione di portare il Vangelo al mondo e di condurre la gente a Cristo, in altri termini: di evangelizzare”. “Uno dei modi migliori per avere un impatto sulla vita sociale è attraverso l'educazione e la formazione di cristiani maturi in grado di affrontare efficacemente le attuali sfide che la nostra regione sta affrontando” ha rimarcato Mons. Rugambwa.
I conflitti etnici hanno diviso non solo la società ma anche la Chiesa
“Le Chiese dell’Amecea devono essere testimoni credibili del Vangelo promuovendo la pace e l’armonia, in primo luogo al loro interno” ha poi aggiunto Mons. Rugambwa, ricordando che “i conflitti etnici hanno diviso non solo le nostre società, ma anche i nostri presbiteri, i nostri istituti religiosi e persino le nostre conferenze episcopali. Tali conflitti hanno causato molte sofferenze e persino scandali pubblici in alcune parti del nostro continente. Questo è il motivo per cui la Chiesa in Africa si sente, più che mai, sfidata dalla specifica responsabilità di guarire tali divisioni, a partire dal suo interno”. Per superare le divisioni “occorre riconoscere le nostre diversità come positive e, in effetti, come qualcosa da amare e fruttificare” ha sottolineato.
I pilastri per costruire la pace
Il Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ha ricordato i pilastri sui quali la Chiesa afferma che si deve costruire la pace: rispetto della dignità umana; promozione dello sviluppo integrale della persona; opposizione alla corsa agli armamenti; supporto alle organizzazioni internazionali; perdono.
Paolo VI è uno dei Papi che manifestò un grande amore per l'Africa
Infine Mons. Rugambwa ha ricordato che “la canonizzazione del beato Papa Paolo VI è fissata per il prossimo ottobre. Paolo VI è uno dei Papi che manifestò un grande amore per l'Africa. La sua canonizzazione avrà luogo pochi mesi prima del 50° anniversario del Secam, che lui stesso ha lanciato personalmente nel 1969 a Kampala”. “Mentre attendiamo con impazienza questi due eventi, mi chiedo se questo incontro non sia un'occasione adeguata per rivisitare il messaggio di Papa Paolo VI alla Chiesa in Africa. Uno dei documenti preziosi con cui ha espresso la sua preoccupazione per l'Africa è la sua Lettera Apostolica del 1967 Africae Terranum in cui, tra le altre cose, il Papa ha sostenuto ciò che si potrebbe chiamare la "proprietà locale dello sviluppo". Ha anche invitato gli africani a escogitare nuovi modi per diventare missionari” ha concluso l'arcivescovo. (L.M. – Agenzia Fides)
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