Nominato postulatore per la Beatificazione di Aldo Moro
Luca Collodi - Città del Vaticano
La causa di Beatificazione di Aldo Moro è stata affidata all’Ordine dei Domenicani. “Aldo Moro - spiega padre Gianni Festa, postulatore generale del Domenicani - era infatti un laico domenicano, un terziario domenicano”. “Ciò che la postulazione deve provare - aggiunge - è prima di tutto l’alta qualità della vita cristiana di Aldo Moro, quindi la pratica delle virtù, quali la carità, la fede, la speranza” (Ascolta e scarica l'intervista a padre Gianni Festa). Moro è stato presidente della DC, presidente del Consiglio e guidò il primo governo del centro-sinistra nel 1963 composto da Dc, Psi, Psdi e Pri.
Inchiesta diocesana
“Sono stato nominato da poco e siamo in attesa che il Vicariato di Roma avvalori la mia nomina per iniziare il percorso diocesano, fondamentale per l’iter successivo della Beatificazione di Aldo Moro”. “Si tratta - prosegue padre Festa, postulatore della causa - di istituire l’inchiesta diocesana per raccogliere testimonianze che saranno poi vagliate in sede di Congregazione delle Cause dei Santi e poi costruire il profilo futuro della pratica di Beatificazione”.
Moro, laico domenicano
“La causa di Beatificazione di Aldo Moro è stata recentemente affidata ai domenicani per due motivi. La postulazione domenicana ha infatti da poco già seguito la causa del venerabile La Pira, laico domenicano. E anche Moro è entrato a far parte del laicato domenicano fin da studente a Bari. Era un laico domenicano”.
Paolo VI, ispiratore dell’impegno politico
“La Pira, Giordani, Lazzati, Dossetti, Moro erano tutti amici di Papa Montini. Certamente il magistero della paternità di Paolo VI è stato il soggetto ispiratore della migliore gioventù italiana degli anni ‘30. Ed è stato un magistero non solo sulla formazione personale, spirituale e di fede, ma anche della visione dello Stato e del servizio politico”.
Santità e politica
“La politica è ambito di servizio al bene comune e l’uomo ispirato al Vangelo può santificarsi in questa forma di servizio e di vita. La politica non è un campo mefitico: una visione manichea - conclude padre Festa - da respingere”.
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