Il messaggio di Santa Brigida per l’Europa
Debora Donnini-Città del Vaticano
“Il messaggio di Santa Brigida oggi è attuale come ai suoi tempi: l’Europa è così segnata dal secolarismo, dal materialismo anche dall’odio. Oggi più che mai c’è bisogno di vivere il messaggio di Santa Brigida che ci richiama all’unità, alla pace, alla solidarietà”. Così descrive il forte richiamo all’Europa della Santa svedese, Madre Hilaria Vieyra, Vicaria generale dell’Ordine del Santissimo Salvatore, fondato da Santa Brigida stessa nel ‘300 e rinnovato da Santa Maria Elisabetta Hesslblad nel XX secolo. Ma chi è stata questa donna così moderna e così importante nella storia della Chiesa da essere dichiarata compatrona d’Europa?
Sposa e madre di 8 figli
Santa Brigida nasce nel 1303 da una nobile famiglia svedese e, pur sentendo la vocazione, accetta di sposarsi come voleva suo padre. Ha otto figli. Con il marito Ulf, governante di un importante distretto del Regno di Svezia, vive un matrimonio felice e di fede. “La vita di Brigida è stata di preghiera, di ascolto del Vangelo, ha meditato sulla Passione di Nostro Signore e da qui attinge il suo carisma, di unità, di pace e di solidarietà”, racconta Madre Hilaria.
L’impegno per il ritorno del Papa da Avignone a Roma
La seconda parte della vita di Santa Brigida inizia quando rimane vedova. “Venne a Roma nel 1349 per celebrare l’Anno Santo del 1350 anzitutto per far approvare le regole dell’Ordine che stava fondando”, spiega la religiosa. Brigida voleva infatti fondare un Ordine composto da monache e da religiosi. “Venendo a Roma trova una situazione disastrosa. Il Papa era ad Avignone, non a Roma, il popolo romano era come un gregge senza pastore, c’era la peste, c’era la guerra fra Francia e Inghilterra”, prosegue Madre Hilaria sottolineando che “il suo grande amore per Gesù l’ha spinta a far tornare il Papa da Avignone a Roma”. La donna svedese decide di stabilirsi a Roma e proprio nelle stanze di Piazza Farnese - dove oggi si trova la Curia generalizia - “ricevette la maggior parte delle Rivelazioni ma anche in diverse chiese di Roma”. “Santa Brigida, infatti, attinge il suo messaggio dal Vangelo, dall’unione con Gesù, dal suo amore ardente al Crocefisso”. Cuore della sua missione e della sua contemporanea Santa Caterina da Siena, sarà, quindi, chiedere con forza al Papa di tornare presso la Tomba di Pietro. Non vedrà il Papa tornare a Roma perché Urbano V tornerà ma solo per un breve periodo. Lei morirà nel 1373 mentre Caterina sarà testimone del ritorno definitivo del Pontefice Gregorio XI nel 1377. “Santa Brigida - ricorda Madre Hilaria - non soltanto ha pregato e ha fatto dei sacrifici ma ha parlato direttamente al Papa , ai cardinali, ai principi europei”.
La pace in Europa
L’altro “fronte” su cui forte fu, infatti, il suo impegno è quello della pace in Europa. Intercede perché si mettesse fine alla Guerra dei Cent’anni, fra Francia e Inghilterra. Decisive in quel periodo le sue opere di carità. Lei, che era stata nobile, vive in povertà, trovandosi anche a chiedere l’elemosina alle porte delle chiese. Sono gli anni dei pellegrinaggi in varie parti d’Italia: da Assisi al Gargano. E, infine, del pellegrinaggio dei pellegrinaggi: quello in Terra Santa. Aveva quasi settanta anni ma questo non la ferma.
La mistica
Centrale nella sua esperienza di fede la Passione di Cristo e la Vergine Maria. A testimoniarlo anche il rosario brigidino e le pregherie, legate a particolari grazie promessele da Gesù per chi le avesse recitate.
Santa Brigida e i Papi
Canonizzata nel 1391 da Bonifacio IX, Santa Brigida è patrona della Svezia. E’ stata dichiarata nel 1999 compatrona d’Europa da San Giovanni Paolo II. “Indicandola come compatrona d'Europa, intendo far sì che la sentano vicina non soltanto coloro che hanno ricevuto la vocazione ad una vita di speciale consacrazione, ma anche coloro che sono chiamati alle ordinarie occupazioni della vita laicale nel mondo e soprattutto all'alta ed impegnativa vocazione di formare una famiglia cristiana”, scrisse San Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio con cui la proclamava, appunto, compatrona d’Europa, assieme a Santa Caterina da Siena e a Santa Teresa Benedetta della Croce. Il Papa sottolineò anche che “la Chiesa, pur senza pronunciarsi sulle singole rivelazioni, ha accolto l’autenticità complessiva della sua esperienza interiore” e circa un mese dopo, alla Celebrazione Ecumenica in memoria della Santa svedese, ricordò il suo impegno “per l’unità della fede e della Chiesa”. A dedicarle una catechesi dell’udienza generale è stato, poi, Benedetto XVI nel 2010 legando ancora la sua figura alla ricerca della piena unità di tutti i cristiani: “Santa Brigida – disse – testimonia come il cristianesimo abbia profondamente permeato la vita di tutti i popoli” dell’Europa. A canonizzare Maria Elisabetta Hesselblad, colei che rinnoverà l'Ordine nel XX secolo - dopo la riforma protestante molte comunità erano state disperse - e gli darà appunto una forte impronta ecumenica, sarà quindi Papa Francesco nel 2016.
Le brigidine oggi e l’ecumenismo
“Noi offriamo la nostra vita per questo scopo: l’unità dei cristiani. Lo facciamo nel silenzio, nella preghiera, nell’Eucarestia…in tutte le nostre case pratichiamo l’ospitalità, accogliamo non solo i pellegrini scandinavi, e offriamo il nostro servizio di umiltà, di carità e di semplicità a scopo ecumenico”, dice ancora Madre Hilaria, raccontando che proprio nella Casa a Piazza Farnese, Santa Maria Elisabetta Hesselblad durante la Seconda Guerra mondiale ha nascosto molte persone, “ha nascosto degli ebrei. Lei, come Santa Brigida - conclude - è stata una donna forte e coraggiosa con un grande amore per il Signore, che l’ha spinta a fare del bene, aiutò i poveri con l’accoglienza, con quel grande amore che si vedeva in lei. Lo diceva alle sue figlie…e noi cerchiamo di seguire il suo esempio!”.
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