Giornata Famiglia cappuccina: coltivare il carisma originario per le nuove sfide
Barbara Castelli – Città del Vaticano
Questa giornata ha fondamentalmente tre obiettivi: “rendere grazie a Dio per il nostro carisma”, “condividere e fare comunione concreta tra noi” e “pensare a passi concreti da compiere nel futuro”, “tutto in un tono molto semplice”. Con queste parole fra Leonardo Ariel González, delegato del ministro generale per le sorelle Cappuccine del Secondo Ordine e per gli istituti aggregati all’Ordine, descrive l’odierna seconda giornata della Famiglia cappuccina. L’evento, presso la Casa delle sorelle cappuccine del Sacro Cuore di Roma, ricorda, in particolar modo, l’approvazione della riforma cappuccina con la bolla “Religionis Zelus” di Papa Clemente V. (Ascolta l'intervista a fra Leonardo Ariel González sulla seconda giornata della Famiglia cappuccina).
La formazione è alla base della programmazione
Una giornata celebrata a livello generale, a Roma, ma che si vive anche a livello regionale e provinciale in diverse parti del mondo: proprio a testimoniare la diversità della famiglia cappuccina, costituita non soltanto dai frati distribuiti tra più di cento nazioni, ma anche dalle contemplative cappuccine, dai numerosi istituti di vita consacrata aggregati e dalle associazioni e gruppi che partecipano all’eredità spirituale cappuccina. Nell’edizione 2018, particolare attenzione è dedicata al tema della formazione. “Vogliamo condividere cosa stiamo facendo – chiarisce fra Leonardo Ariel González – a partire dal sussidio della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica ‘Per vino nuovo, otri nuovi. Dal concilio Vaticano II la vita consacrata e le sfide ancora aperte’”.
La missione della Famiglia cappuccina
“Noi siamo una famiglia all’interno di una famiglia più grande, quella francescana” e “siamo nati con una riforma”. Oggi il modo ci chiede di affrontare nuove sfide e per farlo dobbiamo riformarci, prosegue il delegato del ministro generale per le sorelle Cappuccine del Secondo Ordine, “ma non può trattarsi solo di nuove strutture”, è “lo spirito” che deve essere fedele alle origini pur in contesti diversi. “La nostra riforma ha avuto due colonne fondamentali”, conclude fra Leonardo Ariel González, che ancora devono guidare in nostri passi: “quella della contemplazione, con il tornare a Dio; e quella della missione, un tornare al popolo, a una evangelizzazione diretta”.
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