Vescovi Bosnia-Erzegovina: voto legittimo se rispetta tutte le nazionalità del Paese
L’appello verso i cattolici e tutti gli uomini di buona volontà è prima di tutto a “registrarsi per poter esercitare il proprio diritto di voto”, quale “obbligo morale nei confronti della società in cui si vive”. “Le elezioni politiche in ogni società democratica rappresentano un evento importante, occasione di un inizio nuovo” scrivono i vescovi del Paese balcanico, rilevando – riferisce l’Agenzia Sir - come “in una società complessa, come quella in Bosnia-Erzegovina, è necessario rispettare i diritti di ogni persona umana, incluso il diritto di ritornare in patria, in un clima di dialogo continuo, nel rispetto delle differenze dei popoli, delle culture, della lingua e della confessione“. Secondo i vescovi, per realizzare questo “è necessario far cessare la logica della maggioranza e del veto”. “È ugualmente incomprensibile – si afferma nella nota – adottare decisioni molto importanti per gli abitanti di una delle nazionalità da parte del Parlamento a scapito di altre, senza tener presente la volontà dei suoi rappresentanti”.
Inaccettabile che nel Parlamento si prendano decisioni per conto di altre nazionalità
I vescovi ricordano come “durante la guerra hanno ribadito che la felicità di una persona non può essere costruita sull’infelicità di un’altra persona o gruppo etnico”. Pertanto richiamano all’applicazione delle sentenze dei tribunali nazionali ed esteri riguardo la legislazione e l’organizzazione delle elezioni. I vescovi ritengono anche che le elezioni saranno legittime se verranno giustamente rappresentate tutte le nazionalità residenti nel Paese. Il messaggio termina con la costatazione che “in Bosnia-Erzegovina ci sono molte ragioni di scontentezza e frustrazione a causa della situazione difficile che dura da troppo tempo”. Dunque, l’esortazione dei presuli ai cattolici è “votare secondo la loro coscienza per quelli che intendono rispettare i valori della dottrina sociale della Chiesa cattolica”. (Agenzia Sir)
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