Card. Bassetti: basta abusi, famiglie volto bello della Chiesa
Alessandro Gisotti – Città del Vaticano
Il rinnovamento della Chiesa e della società passa dalle famiglie. Ne è convinto il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che, nei giorni scorsi, con le famiglie italiane ha vissuto l’Incontro di Dublino e il viaggio apostolico di Francesco in Irlanda. In questa intervista con Vatican News, il presidente della Conferenza episcopale italiana si sofferma sull’eredità dell’Incontro mondiale delle famiglie di Dublino. Quindi, non manca di ribadire la denuncia del crimine terribile degli abusi sessuali, ringraziando il Papa per la forza e la chiarezza con le quali sta affrontando questa piaga.
R. – L’Incontro mondiale delle famiglie è stato certamente un momento importantissimo. Sono venute fuori domande profondissime: domande di senso, come si fa a riconciliarci in famiglia, sull’educazione dei figli … Tutti i vari argomenti delle famiglie, della famiglia, sono venuti fuori e il Papa ha risposto con una immediatezza che veramente ci ha colpito. Era anche molto brillante, molto vivo!
A lei, come vescovo, come pastore, queste parole, questo insegnamento del Papa, intrecciate con le testimonianze delle famiglie a cui faceva riferimento, che cosa le può dare di più nel suo essere pastore e guida di famiglie?
R. - Quando il Papa ha spiegato queste tre parole che lui usa spesso. “Permesso”: questa delicatezza che è sempre necessaria nei rapporti fra genitori, figli, nonni … Ogni persona deve essere veramente sempre rispettata a fondo. Permesso. Poi, “grazie”, perché se nella famiglia non c’è gratitudine per quello che si dà e per quello che si riceve diventa soltanto uno scambio burocratico. Poi, quella parola “scusa”: mai finire una giornata senza che ci sia stata una riconciliazione. Lui ha parlato tantissimo della riconciliazione, del perdono con dei consigli anche pratici, concreti che poi possono essere benissimo applicati alla pastorale. C’è una conoscenza dell’uomo e della donna, un’antropologia ed una esperienza che possono provenire soltanto dal cuore di un grande pastore che queste cose le ha vissute e le sa comunicare.
Che tipo di aiuto le famiglie cristiane possono dare alla Chiesa in un momento in cui in Irlanda, in modo particolarmente doloroso, e in altri Paesi ci sono scandali che corrodono la testimonianza, la forza e la credibilità della Chiesa?
R. - Proprio all’inizio della Messa il Santo Padre – e quello era scritto di suo pugno – ha fatto un esame di coscienza in cinque o sei punti che era molto più di un esame di coscienza: era un messaggio molto preciso proprio su queste terribili mancanze che ci sono state. Il discorso della pedofilia: non ha esitato a chiamare i problemi per nome! Ha usato anche espressioni molto forti. È proprio un padre di famiglia. Io mi commuovevo perché ha il coraggio di dire: “Basta! Questo non è il volto della Chiesa! Queste cose non si devono ripetere più”. La famiglia è, secondo me, il grande deterrente in questo senso, perché se la famiglia è quello che deve essere – un’immagine della Trinità per l’umanità - diventa il fondamento di tutta la società: non c’è società senza famiglia e viceversa! Perché veramente la famiglia è la prima chiamata di Dio all’umanità: “Maschio e femmina li creò. L’uomo lascerà suo padre e sua madre, si unirà alla sua donna, saranno una cosa sola”. Quindi, è costitutiva dell’umanità, della società e della Chiesa. Senza famiglia non ci potrà mai essere né Chiesa e né società.
È stato annunciato alla fine dell’Incontro mondiale di Dublino che sarà Roma la sede del prossimo evento nel 2021. Questa è anche una grande e bella sfida per la Chiesa italiana…
R. - Questa diventa una sfida per la Chiesa italiana. Credo che il Sinodo dei vescovi sui giovani, la fede e la vocazione, continuando il discorso sulla famiglia che è stato fatto due anni fa, sia anche il migliore propedeutico in vista dell’incontro di Roma che sarà sicuramente molto interessante perché Roma attira tutto il mondo. Poi la presenza del Santo Padre a Roma è significativa. Quindi mi sembra che Roma sia stata una bellissima intuizione.
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