Giornata coreana della Gioventù. Mons. Lazzaro: coraggio e fede
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
"Questa sera celebrerò la Messa ricordando la visita del Papa in Corea e insieme con i ragazzi leggeremo passi dei discorsi del Pontefice, poi faremo un incontro dedicato alla Gaudete et Exsultate. Il Papa ancora vive tra noi e stiamo cercando di approfondire il messaggio che ci ha lasciato". Così a Vatican News mons. Lazzaro You Heung-sik vescovo di Daejeon mentre si avvia al culmine la IV Giornata nazionale della gioventù coreana al via l' 11 agosto (Korean Youth Day). La prima edizione si tenne a Jeju nel 2007, la seconda a Uijeongbu nel 2010, la terza a Daejeon nel 2014, alla presenza di Papa Francesco, e coincise con l’Asian Youth Day.(Ascolta l'intervista a mons. Lazzaro You Heung-sik sulla Giornata nazionale della gioventù coreana)
Papa Francesco è ancora tra noi
Sono coinvolti circa 2000 giovani cattolici provenienti dalle 16 diocesi sudcoreane con un programma stilato sul modello delle Giornate mondiali della gioventù e con l'obiettivo di condividere e scambiare esperienze di vita per poter riconfermare la propria fede: Messe, pellegrinaggi, concerti e veglie, fino alla celebrazione conclusiva del 15 agosto. I partecipanti saranno ospitati dalle famiglie locali, che hanno dato la loro disponibilità alle parrocchie di Seoul.
Il coraggio dei nostri giovani
I nostri sono giovani coraggiosi, afferma mons Lazzaro, raccontando come si sono impegnati, proprio a partire dall'invito del Papa, a dare testimonianza con la loro vita del Vangelo. "In un Centro giovanile creato proprio in seguito alla visita di Papa Francesco, i ragazzi si mettono in collegamento continuo con tanta parte di gioventù asiatica e attraverso uno speciale legame creato, riescono in ogni circostanza, anche dolorosa, a testimoniare e vivere il Vangelo". "Siamo una minoranza" aggiunge "ma i miei giovani sono molto coraggiosi".
Il rapporto con la Chiesa
Nelle parole di mons. Lazzaro You Heung-sik anche la sete dei giovani di domande alla Chiesa: come catechista - afferma il vescovo di Daejeon, nei giovani che seguo "vedo la speranza e una forza nuova, ma la Chisa deve fare la sua parte e deve essere incoraggiata nella sua missione".
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