Verso il Sinodo dei Giovani: i pellegrini di Piemonte e Valle d'Aosta alla Sindone
Emanuela Campanile e Luca Collodi - Città del Vaticano
Questa sera, oltre 2000 giovani delle 17 Diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta, si raduneranno davanti alla Sacra Sindone nella Cattedrale di Torino. Al termine della visita partiranno per Roma dove, insieme ad altre migliaia di giovani da tutta Italia, incontreranno papa Francesco in vista del Sinodo a loro dedicato.
La contemplazione e la visione della Sindone, a cui i ragazzi sono stati preparati attraverso una serie di incontri e catechesi, sarà un momento particolarmente speciale come spiega ai microfoni di Radio Vaticana Italia, l'arcivescovo di Torino e Custode Pontificio della Santa Sindone, mons. Cesare Nosiglia (Ascolta l'intervista integrale):
R. -Una contemplazione e una visione della Sindone in una maniera però molto particolare, per cui avranno il privilegio di vederla molto più da vicino rispetto alle ostensioni classiche, che sono state fatte nel passato. I giovani saranno preparati bene per questo momento.
Cosa rappresenta la Sindone per i giovani in pellegrinaggio?
R. - Vuol essere un messaggio di grande speranza. L’amore lascia il segno e il segno della Sindone ci richiama all’amore, l’amore più grande che Gesù ha avuto verso l’umanità donando la sua vita. E non è solo un messaggio, è una realtà visiva perché la Sindone non parla come un messaggio, parla con il corpo del Signore, che si vede, anche con il volto, in modo particolare, ma con tutto il corpo. E quindi sono immagini che restano impresse.
Una nuova modalità di visione
Come comunicato dalla Diocesi di Torino, durante la conferenza stampa di presentazione della Venerazione della Sindone riservata ai giovani, mons. Nosiglia ha messo in evidenza alcuni aspetti significativi rispetto alle ostensioni del passato.
"Si è voluto, sempre in accordo con la Santa Sede, proporre un pellegrinaggio in cui la Sindone apparirà 'ravvicinata' - ha sottolineato mons. Nosiglia - anche se protetta dai vetri della Cappella e della teca di conservazione. La visione dell’immagine nel suo insieme è più efficace e garantisce sia un eccellente livello di sicurezza sia il mantenimento della Sindone nelle condizioni ottimali di conservazione, all’interno della Cappella. Questo posizionamento - ha proseguito - è il frutto di una ampia riflessione e studi specifici sulla illuminazione compiuti proprio in vista di questa venerazione straordinaria" .
Un nuovo allestimento
L'altra novità riguarda l’intero allestimento del percorso da Palazzo Reale alla Cattedrale. Pensato per accogliere i giovani pellegrini, intende evocare "con la suggestione delle immagini, degli oggetti e persino dei profumi, l’intera esperienza di un pellegrinaggio del corpo e dell’anima: perché - ha specificato l'arcivescovo - questo è quanto i giovani hanno compiuto, camminando e incontrando realtà di sofferenza, di amore, di gioia. Ma non può sfuggire il significato che questa scelta contiene: la Sindone - ha concluso - diventa il punto finale di un 'cammino' che è molto più vasto, quello di una vera e propria esperienza di Chiesa, che si è snodata dalle montagne di Piemonte e Valle d’Aosta per concludersi qui, nel cuore cristiano della nostra regione".
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