Recuperato in Libano il monastero rupestre dedicato a san Marone
Alla Messa celebrata ieri, giorno della “festa degli studenti di san Marone”, presso la grotta-monastero, hanno partecipato anche alcuni esponenti politici e una rappresentanza qualificata dell'Ordine Libanese Maronita. A presiederla mons. Hanna Rahmé OLM, vescovo maronita di Baalbek- Deir el Ahmar.
La gioia dei cristiani per il luogo di culto recuperato
Collocato nel nord-est del Libano, non lontano dal confine con la Siria, il monastero rupestre fa parte del tesoro di memorie e luoghi legati alla figura di san Marone, vissuto tra il IV e il V secolo e considerato il padre della congregazione monastica-spirituale che ha dato origine alla formazione della Chiesa maronita. Già nel V secolo quelle stesse grotte furono occupate dai primi allievi del santo. Dopo anni di degrado ad opera degli agenti atmosferici e del successivo abbandono a causa di contese giudiziarie intorno alla proprietà dell'area in cui sorge la caverna-monastero, la riapertura del luogo alla devozione è ora vissuta da tanti cristiani con gratitudine e gioia.
Una Messa al giorno
“Siamo riusciti a riprendere questo convento, dopo la frode degli anni Trenta del secolo scorso che riguardava l'area in cui esso sorge – ha detto il vescovo Hanna durante l'omelia – e ora volgiamo condividerlo come luogo sacro, coi nostri fratelli cristiani e musulmani. Forse, il primo Patriarca maronita fu eletto qui. E chiunque viene qui avverte la presenza di Dio”. Il vescovo di Baalbek – riferisce l'Agenzia Fides - ha anche annunciato che presto nel monastero rupestre verrà celebrata almeno una Messa ogni giorno.
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