Verso il Sinodo Giovani: l’accoglienza delle diocesi
Luisa Urbani – Città del Vaticano
Mentre i giovani italiani provenienti da oltre 200 diocesi di tutto il territorio, sono in cammino verso Roma, molte parrocchie della capitale si stanno preparando ad ospitarli. Secondo la Cei più di 30mila sono in marcia e al Circo Massimo, l'11 agosto per l'incontro con il Papa, potrebbero essere il doppio. Tra le parrocchie che apriranno le loro porte ai protagonisti di "PerMilleStrade", Vatican News è andata a visitare quella del Sacro Cuore Immacolato di Maria, nel quartiere Parioli.
L’impegno della parrocchia: aprire le porte per condividere
“Noi abbiamo dato disponibilità ad ospitare chiunque ne avesse bisogno - spiega padre Lambert, vicario della parrocchia del Sacro Cuore – perché credo che l’incontro con persone di culture diverse sia un arricchimento reciproco. È un'occasione per condividere la fede e anche le preoccupazioni e i problemi dei giovani".
La Chiesa madre
“Questi giorni permetteranno di vivere – dichiara dal canto suo suor Lia, missionaria claretiana - quelle due espressioni usate e volute dal Papa: accoglienza e ascolto. In queste occasioni la Chiesa si manifesta come madre verso i ragazzi, prendendosi cura di loro”.
Il pellegrinaggio
Oltre ad accogliere, però, le parrocchie romane hanno anche organizzato i loro cammini alla scoperta dei luoghi e delle figure che hanno segnato la storia e la devozione del territorio. “I giovani– racconta suor Elaine, che lavora nelle periferie romane- hanno accolto con molta gioia questo pellegrinaggio perché hanno una grande voglia di dire alla Chiesa quello che pensano, hanno il desiderio di essere Chiesa e di stare insieme”.
Lisa, 23 anni: “Vivere la Chiesa anche fuori le mura”
Tra i ragazzi in cammino c'è anche Lisa che ha accettato con entusiasmo l’invito di suor Elaine. “Mi aspetto di avere dei momenti di accoglienza" ci racconta "di gioia e di preghiera con i miei coetanei. Sono felice di questa nuova esperienza perché permette di vivere la Chiesa anche fuori le mura”.
La testimonianza di Michelle, 18 anni
Anche Michelle, vive con gioia e curiosità questi giorni di attesa dell’incontro con il Papa, perchè, dice, "offriranno la possibilità di confrontarsi e interagire con altri giovani coetanei" evitando il rischio di restare chiusi nei propri ambienti, nelle proprie piccole realtà quotidiane”.
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