USA. Card. Wuerl chiede una commissione per i casi di abuso
Una commissione di alto livello per ricevere e valutare eventuali accuse o voci di cattiva condotta sessuale da parte di membri dell’episcopato e informare eventualmente il nunzio apostolico e la Santa Sede: a proporla è l’arcivescovo di Washington, cardinale Donald William Wuerl, che — in un’intervista telefonica al «National Catholic Reporter» — sollecita la Conferenza episcopale statunitense a muoversi con decisione dopo la vicenda che ha coinvolto il suo predecessore, Theodore Edgar McCarrick.
Delitti coperti
Intanto, con una lettera aperta indirizzata ai fedeli, monsignor Ronald William Gainer, vescovo di Harrisburg, ha voluto rendere noto personalmente il doloroso esito delle indagini interne condotte sui casi di abuso di minori commessi da settantuno tra sacerdoti e seminaristi della diocesi. Delitti che, secondo l’accusa, sono stati compiuti e coperti fin dal 1947. Il vescovo di Harrisburg ha annunciato la decisione di rendere pubblica la lista degli accusati. Il vescovo avrebbe già voluto pubblicare la nota nel 2016, ma il procuratore generale aveva chiesto riservatezza per proteggere il buon andamento dell’inchiesta in corso. Oggi invece quei nomi sono consultabili su un sito in rete, con accanto i capi di accusa.
L’arcivescovo di Galveston-Houston, cardinale Daniel DiNardo, presidente della Conferenza episcopale statunitense, solo pochi giorni fa aveva dichiarato pubblicamente "il grave fallimento morale all’interno della Chiesa" dopo il caso McCarrick. Gainer è consapevole delle responsabilità non solo di chi ha agito ma anche della leadership della sua diocesi, che per anni non ha fatto nulla e non è riuscita a protegge i bambini che le erano stati affidati.
Denunce sottovalutate
E proprio in virtù di questa inazione che il presule ha ordinato la rimozione immediata, da qualsiasi edificio, scuola o struttura, delle targhe con i nomi dei suoi predecessori fino al 1947, data di inizio delle indagini del gran giurì. Tutti sono rei di aver insabbiato inchieste e segnalazioni o di non aver agito con sufficiente determinazione, sottovalutando le denunce delle vittime e, purtroppo, gli archivi storici della diocesi testimoniano non pochi segnali a riguardo.
Linee guida e restrizioni
Nella lettera il vescovo fa ammenda dei peccati e, a nome suo e della Chiesa diocesana, esprime profondo dolore e si scusa con i sopravvissuti agli abusi sessuali, con i fedeli cattolici, invitando tutti a lavorare "per migliorare i cambiamenti già in atto affinché queste atrocità non si ripetano mai più". Il documento si conclude illustrando le linee guida su riconciliazione, guarigione, responsabilità e prevenzione di futuri atti di abuso e impone restrizioni durissime nella selezione del clero e del personale impiegato in strutture ecclesiali.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui