Card. Bagnasco: la Chiesa ridesti la coscienza dell’Europa
Alessandro Gisotti - Poznan
Bisogna dare nuova forza alla solidarietà in Europa, ricordando che “la solidarietà è un atteggiamento dell’anima”. E’ quanto sottolineato dal cardinale Angelo Bagnasco, nella conferenza conclusiva della Plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (CCEE), svoltasi in questi giorni a Poznan, in Polonia. Nella nostra assemblea plenaria, ha poi detto il porporato, è emerso con forza da parte dei vescovi che la Chiesa che “vive nel mondo ma non è del mondo” non è “un’esperta di geopolitica”. Noi vescovi, ha ripreso, non siamo “esperti di geopolitica, quindi di fronte a tanti problemi” i vescovi “si rapportano come pastori e il compito di noi pastori è quello di annunciare innanzitutto Gesu Cristo, che è la pienezza della verità, la sorgente del vero umanesimo”.
Formare le coscienze, forti della verità del Vangelo
C’è bisogno quindi, ha detto ancora il cardinale Bagnasco, di formare le coscienze, di cooperare con le realtà terrene, come ci ricorda il Concilio Vaticano II”. Ancora, di essere “coscienza critica, vale a dire profezia”. Noi, ha detto il presidente del CCEE, “abbiamo il compito di tenere desta la coscienza nostra innanzitutto e poi dei popoli e degli Stati e di fare questo anche se non saremo ascoltati”, perchè la cosa piu’ importante per noi, ha concluso, “è la fedeltà a Cristo, al Vangelo”.
Il presidente polacco Duda incontra i vescovi europei
Dopo la conferenza stampa, si è svolto sempre a Poznan, l’incontro del presidente della Repubblica di Polonia, Andrzej Duda, con i vescovi europei. Momento conclusivo della giornata, i Vespri solenni della Cattedrale “Santi Pietro e Paolo” di Poznan, presieduti dal presidente dela Comece, mons. Jean-Claude Hoellerich, con la preghiera per il 1050.mo anniversario della diocesi di Poznan.
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