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Francia: nota dei vescovi su procreazione medicalmente assistita

La Dichiarazione sottolinea in particolare il valore della procreazione che è “costitutiva della dignità della persona umana” e come tale non può essere soggetta “né a fabbricazione, né a commercializzazione né a strumentalizzazione”. Il testo pubblicato alla vigilia dell’apertura del dibattito parlamentare, in vista della revisione della legge bioetica in Francia

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

“La Chiesa cattolica, che ha a cuore il valore della fraternità, desidera far conoscere la sua preoccupazione per un’evoluzione legislativa che mira ad estendere l’uso delle tecniche della procreazione medicalmente assistita. I progressi scientifici combinati agli interessi individuali a breve termine non possono giustificare la costruzione di una società dalla quale svanirebbe la fraternità e l’attenzione ai più fragili”. Lo scrivono i vescovi francesi in un comunicato che introduce una “Dichiarazione” firmata da tutto l’episcopato cattolico di Francia e dedicata al tema de “La Dignità della procreazione”.

L'intervento in vista della revisione della legge bioetica in Francia

Il testo è stato pubblicato alla vigilia dell’apertura del dibattito parlamentare, in vista della revisione della legge bioetica in Francia. È in questi giorni che il Comitato consultivo nazionale d’etica renderà pubblica la propria posizione sullo stato della legge, sulle modifiche necessarie e sulla priorità dei temi da affrontare alla luce dei vari contributi forniti dagli Stati generali di bioetica che si sono svolti in Francia dal 18 gennaio al 5 giugno 2018 sul tema “Che mondo vogliamo per il futuro?”. Dopo un ampio dibattito pubblico che ha visto impegnata anche la Chiesa cattolica, il percorso terminerà con la approvazione da parte del Parlamento di una nuova legge entro la fine di quest’anno.

La persona umana non può essere strumentalizzata e commercializzata

La Dichiarazione dei vescovi punta a sottolineare in particolare il valore della procreazione che è “costitutiva della dignità della persona umana” e come tale non può essere soggetta “né a fabbricazione, né a commercializzazione né a strumentalizzazione”. La Dichiarazione affronta i problemi relativi alla pma, richiamando le questioni degli embrioni soprannumerari, il ricorso a donatori terzi, lo sviluppo di un eugenismo liberale. I vescovi ribadiscono quindi “l’interesse superiore del bambino”. “Poiché il figlio deve essere voluto per se stesso, il suo bene dovrebbe prevalere su quello degli adulti”.

No a legalizzazione dell'utero in affitto

La Chiesa cattolica di Francia mette in guardia sul rischio di aprire la procreazione medicalmente assistita “a tutte le donne”: “una estensione – avvertono i vescovi – che condurrà alla legalizzazione della gestazione per altri”. “Considerare il figlio come il frutto dell’amore duraturo tra un uomo e una donna non è opzionale”, scrivono nella conclusione i vescovi. “Resta una norma etica fondamentale”. E aggiungono: “Senza negare le sue difficoltà, il legame coniugale stabile rimane il luogo ottimale per la procreazione e l’accoglienza di un bambino”. Senza questo sguardo, “i dibattiti di bioetica rischiano di ridursi a discussioni tecniche e finanziarie che non raggiungono mai a contemplare la profondità del mistero della persona e della sua dignità”.

 

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21 settembre 2018, 13:40