Sinodo caldeo: la Chiesa incontro a giovani e famiglie
Claudia Valenti – Città del Vaticano
In apertura dei lavori, il patriarca caldeo card. Louis Raphael Sako ha inviato un messaggio ai sacerdoti e ai vescovi lì presenti, chiedendo di cercare “nuove linee” per il piano pastorale e invocando una particolare attenzione al tema dei giovani e delle famiglie. Sarà un piano che guarda al prossimo Sinodo dei giovani, in programma a Roma dal 3 al 28 ottobre. “Noi aspettiamo la parola del Papa”, dichiara a Vatican News mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad e braccio destro del patriarca “per poterci rendere utili alla Chiesa e per continuare ad essere con Cristo”.
Una serie di problemi da affrontare
Come altri Paesi, anche l’Iraq vive un momento di profonda crisi storica e sociale. “I problemi qui sono tanti,- dice mons. Warduni -per questo oggi è ancora più urgente rafforzare l’impegno pastorale”. Molte guerre distruggono ancora la zona, i giovani si trovano senza un lavoro e anche l’istituzione familiare sta entrando in crisi, con casi di separazioni e famiglie divise.
L’importanza della famiglia e dei giovani
“La famiglia – spiega mons. Warduni - riveste un ruolo centrale all’interno società ed è importantissima anche per la Chiesa e per il futuro del Cristianesimo”. Al suo interno viene coltivata e praticata la fede, per questo “bisognerebbe metterla al centro del lavoro pastorale”. Continua il Monsignore: “Dobbiamo cercare nuove vie di incontro e delle risposte alle nuove esigenze”. Vescovi e sacerdoti hanno sottolineato quindi l’importanza di alimentare la fede nelle case, soprattutto fra i giovani, che si trovano ad affrontare un mondo in continuo cambiamento e pieno di difficoltà.
Una Chiesa più vicina alle persone
Da qui il proposito di accrescere le occasioni ascolto, gli incontri e le conferenze per rafforzare il ruolo dei pastori nella diffusione dei valori cristiani. “La Chiesa deve essere di buon esempio, - prosegue mons. Warduni - deve essere una guida per i giovani e per le loro famiglie, affinché, nonostante tutto, essi riescano a comportarsi come servi fedeli del Vangelo”. Conclude il Monsignore: “Oggi la Chiesa è chiamata ad andare incontro alle persone, ad essere sempre più presente e partecipe della loro vita. Solo in questo modo può essere da esempio, non solo per coloro che vogliono credere, ma anche per quelli che vogliono fare ciò che il Signore raccomanda”.
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