Vescovi cubani su consultazione per la nuova Costituzione
La bozza della nuova Costituzione, che dovrebbe sostituire quella del 1976, - riporta l’Agenzia Fides - è stata approvata dal Parlamento nel luglio scorso, ed è attualmente oggetto di esame e di dibattito attraverso incontri della popolazione nelle sedi di lavoro, nei centri di studio e nei quartieri, fino a novembre. Dopo una premessa in cui si sottolinea l'importanza del Documento principale per un paese, come è la Costituzione, i vescovi sottolineano nella Lettera i temi che essa deve tenere in considerazione in quanto reggono la società cubana: la dignità dell'uomo e della donna, il rispetto dei diritti umani, la famiglia, l'economia e il servizio al bene comune.
I vescovi chiedono il riconoscimento giuridico della Chiesa cattolica
Per ogni punto citato, i vescovi partono da una riflessione biblica per suggerire riflessioni e suggerimenti legati all’attualità cubana, come l'applicazione degli accordi internazionali. Dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (10 dicembre 1948), che ancora non vengono applicati nel Paese, si sottolinea il diritto all'opinione diversa, il diritto alla vita, all'obiezione di coscienza, a professare una fede, con la libertà di poter praticare una religione. Nel caso della Chiesa cattolica, si chiede il riconoscimento giuridico della Chiesa e della sua identità, con la possibilità di gestire servizi per l'istruzione pubblica, culturali, sanitari e di carità.
Creare un "Tribunale di Garanzie Costituzionali”
La novità della Lettera è la richiesta dei vescovi di creare un "Tribunale di Garanzie Costituzionali” con lo scopo di salvaguardare i diritti che in essa vengono approvati". Tale tribunale è l’organo supremo la cui missione è garantire la supremazia della Costituzione e la difesa dell'ordine costituzionale: è un organo che non esiste nell'attuale ordinamento cubano.
I vescovi hanno voluto illuminare quegli aspetti maggiormente reclamati
"Alla fine di questo messaggio – concludono i Vescovi -, vogliamo riconoscere e valutare positivamente che un buon numero di cubani sta esercitando il suo diritto ad esprimere le proprie opinioni, e questo, di per sé, è un esercizio benefico per le persone e per la società. Noi, come Vescovi e Pastori della Chiesa cattolica a Cuba, non abbiamo cercato di fare una esposizione esaustiva di tutti i contenuti del progetto costituzionale, ma vogliamo illuminare quegli aspetti che sono stati da noi maggiormente reclamati, per discernere e per decidere, decisione che poi ognuno dovrà prendere secondo la propria coscienza e la propria libertà". (C.E. - Agenzia Fides)
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