Vescovi Honduras preoccupati per sfruttamento risorse naturali nel Paese
Lisa Zengarini – Città del Vaticano
Il documento prende spunto dalle nuove alluvioni che hanno colpito il Paese, causando migliaia di sfollati, per evidenziare come l’intensificarsi di questi fenomeni estremi siano una conseguenza dei cambiamenti climatici globali, ma anche di “cattive politiche ambientali” che “continuano ad essere perseguite in modo irresponsabile”. In Honduras questo si sta verificando nel settore minerario, oggetto di uno sfruttamento indiscriminato causa di annosi conflitti sociali per il loro impatto sulle comunità locali.
Le responsabilità delle Compagnie minerarie e delle autorità pubbliche
“Un’applicazione cattiva e clientelare della legge, combinata con uno Stato di diritto fragile – denunciano i presuli - permette che nel nostro Paese si diano concessioni minerarie e idroelettriche senza che siano stati ottemperati gli adempimenti di legge, che vengano assegnate zone protette nei parchi nazionali”, mentre le popolazioni interessate non vengono consultate prima dell’apertura di nuovi siti minerari, come prescrive la stessa normativa. “Questo per soddisfare investitori e imprenditori senza scrupoli e coscienza sociale”. La nota chiama in causa anche “l’egoismo utilitarista e la mancanza di amor patrio” delle autorità pubbliche che “criminalizzano la popolazione” e “comprano il silenzio o le false notizie dei media”.
Promuovere un modello di “sviluppo umano integrale”
Ricordando la Dottrina sociale della Chiesa e in particolare le parole di Papa Francesco nella “Laudato sì sulla cura della Casa comune”, i presuli invocano un modello di “sviluppo umano integrale”, “compatibile con l’ambiente”, “sostenibile” e “rispettoso dei diritti umani”. Di qui l’appello alle autorità politiche a “ristabilire la giustizia, il diritto, la legalità e la pace” e l’auspicio che i conflitti in atto nel Paese “si risolvano pacificamente” e attraverso il dialogo.
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