Chiese Usa a Pompeo: no a legge israeliana su confisca beni ecclesiastici
"Patriarchi e capi delle Chiese di Gerusalemme” si legge nella lettera ripresa dall’Agenzia Fides “considerano questa legislazione una minaccia per la loro esistenza”, e tale preoccupazione “non può essere sopravvalutata". La missiva dei Capi delle Chiese Usa a Pompeo ricorda anche che lo scorso febbraio, quando il disegno di legge fu sottoposto per la prima volta all'attenzione della Knesset, i Capi delle Chiese di Gerusalemme chiusero per tre giorni la Basilica gerosolimitana del Santo Sepolcro come gesto di pubblica protesta messo in atto per denunciare la “sistematica campagna contro le Chiese e la comunità cristiana in Terra Santa, in flagrante violazione dello 'Status Quo'”, attribuita alle autorità israeliane.
Israele contesta la vendita delle proprietà ecclesiastiche a gruppi privati
Al centro della controversia ci sono proprietà immobiliari ecclesiastiche che in passato erano state cedute in affitto per lunghi periodi – fino a 99 anni – al Fondo Ebraico Nazionale, e che in tempi recenti gli stessi soggetti ecclesiali, per far fronte ai propri debiti, avrebbero venduto a grandi gruppi immobiliari privati. A febbraio, a determinare la fine della singolare “serrata” del Santo Sepolcro era stato l'annuncio che il governo d'Israele avrebbe cercato insieme alle Chiese presenti in Terra Santa, soluzioni condivise per superare i punti di contrasto. Il negoziato doveva essere realizzato da una commissione presieduta da Tzachi Hanegbi, ministro israeliano per la cooperazione regionale.
Le Chiesa cristiane Usa chiedono di fermare il disegno di legge alla Knesset
A distanza di quasi nove mesi, gli esponenti cristiani firmatari della lettera a Pompeo chiedono al rappresentante dell'Amministrazione Usa di lavorare con i leader israeliani per "assicurare che questo disegno di legge sia fermato definitivamente". La lettera è stata firmata, tra gli altri, dall'arcidiocesi cristiana ortodossa antiochena del Nord America e da rappresentanti della Chiesa ortodossa armena, della Chiesa episcopale, della Chiesa evangelica luterana in America e della Chiesa presbiteriana. (G.V. – Agenzia Fides)
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