Colombia: vescovi invocano risposte adeguate a crisi dell’istruzione
Giada Aquilino – Città del Vaticano
Preoccupazione è stata espressa dalla Conferenza episcopale della Colombia (Cec) per l'attuale crisi dell'istruzione superiore nel Paese latinoamericano: da settimane infatti si protraggono manifestazioni e scioperi degli studenti, in particolare universitari, contro i tagli all’educazione pubblica. I vescovi, in una nota firmata dal presidente, il cardinale Óscar Urbina Ortega, dal vicepresidente, l’arcivescovo Ricardo Tobón Restrepo, e dal segretario generale, mons. Elkin Fernando Álvarez Botero, ricordano come l'educazione sia un “pilastro fondamentale” per lo “sviluppo armonioso” della società, per l'inclusione sociale e per la costruzione della pace.
Qualità dell’istruzione
“Il futuro di tutti - aggiungono - dipende in larga misura da quanto viene fatto per qualificare i processi educativi”: la Conferenza episcopale esorta quindi a implementare gli sforzi per il miglioramento della qualità dell'istruzione a tutti i livelli e in modo integrale. I presuli, nel definire la mobilitazione pacifica dei giovani un “esercizio di un diritto democratico”, rispetto alla quale tutte le parti in causa vanno rispettate e protette, s’impegnano - attraverso un proprio “delegato” - a facilitare e ad accompagnare il dialogo tra il governo e gli studenti, riaperto dopo la grande marcia del 15 novembre scorso dei giovani delle oltre trenta università pubbliche del Paese.
Le parole del Papa
Si auspicano infine “risposte adeguate”, ricordando le parole del Papa: “Non cambieremo il mondo se non cambiamo l'educazione”, pronunciate in una videoconferenza del 2015 con ragazzi del progetto educativo delle Scholas Occurrentes. Un concetto al quale i presuli affiancano l’esortazione di Francesco a una “cultura dell’incontro”, ribadita anche durante il viaggio apostolico in Colombia del settembre 2017.
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