Le claustrali, cuore pulsante della Chiesa. La testimonianza di una di loro
Federico Piana e Fabio Colagrande - Città del Vaticano
Erano presenti circa 300 monache dall'Italia e da altri Paesi, alle quali Papa Francesco aveva concesso l’autorizzazione, al Convegno: "Approfondimenti su Vultum Dei Quaerere e Cor Orans", organizzato alla Pontificia Università Lateranense, dal Segretariato Assistenza Monache. L'occasione era la Giornata 'pro orantibus' celebrata ieri. E' necessario sostenere sempre le monache di clausura con la forza della preghiera è l’appello di mons. José Carballo, segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e gli istituti di vita apostolica, ai microfoni di Radio Vaticana Italia.
Una vocazione ormai quasi dimenticata
“Le claustrali, che oggi la Chiesa definisce meglio con il termine ‘contemplative’, sono il cuore orante della chiesa. E questo cuore ha bisogno di essere aiutato a battere con le nostre orazioni personali ” entra nel dettaglio mons. Carballo. Il quale spiega come la ricorrenza di ieri sia necessaria a far conoscere un tipo di vocazione ormai dimenticata: “La vita contemplativa è una forma specifica di Sequela Christi, è una vocazione che spesso non si conosce perché si mettono in evidenza soltanto alcuni aspetti di essa: la clausura o l’autonomia. Il Santo Padre ha detto chiaramente che insistere solo su uno specifico elemento è un errore, fa male alla stessa vita contemplativa. Bisogna, invece, osservarla nella sua globalità”.
Vultum Dei quaerere e Cor orans, guide verso il futuro
La Giornata ‘pro orantibus’ è stata l’occasione anche per meditare su due documenti considerati bussole nel cammino verso il futuro: la costituzione apostolica ‘Vultum Dei quaerere’ sulla vita contemplativa femminile e la sua istruzione applicativa ‘Co Orans’. “Vultum Dei quaerere e Cor Orans – afferma Mons. Carballo - hanno il pregio di centrare l’elemento caratteristico di questo tipo di vocazione: la contemplazione. Inoltre, sono importanti perché segnalano dodici elementi che caratterizzano la vita contemplativa, come ad esempio la formazione. In sostanza, aprono un orizzonte ampio, in consonanza con la dottrina della Chiesa degli ultimi tempi, dopo il Concilio Vaticano II, e in sintonia con il magistero degli ultimi papi”.
Le donne sempre più protagoniste
Ma quali sono le novità introdotte da Papa Francesco? Mons. Carballo risponde alla domanda ponendo l’accento sul ruolo nuovo delle donne. “La Cor Orans concede maggiore responsabilità alle contemplative. Restituisce il protagonismo della vita contemplativa alle monache”. Per esempio? “Finora – incalza mons. Carballo – la clausura dipendeva sempre o dal vescovo o dal superiore religioso. Ora è la badessa o la priora a gestirla”. Ma non solo questo. Mons. Carballo ci tiene a precisare un’altra novità assoluta:” La presidentessa della Federazione è diventata co-visitatrice. Questo era impensabile qualche decennio fa. Una donna conosce meglio la vita delle donne. E poi essendo una monaca conosce meglio di un uomo la vita del suo monastero”.
Ora si potrà scegliere in autonomia la modalità della clausura
Ogni monastero d’ora in poi potrà scegliere le modalità della clausura. Certamente, assicura mons. Carballo, dopo un “serio discernimento e in accordo con la tradizione del proprio istituto”: “Potranno liberamente decidere tra la clausura papale o costituzionale. In molti hanno criticato questa opportunità sostenendo che fa finire la vita monastica, ma non è vero. E’ semplicemente andare incontro alla realtà che stanno vivendo i monasteri”. Altra novità sarà quella della filiazione di un monastero piccolo con uno più grande. Questo servirà, assicura mons. Carballo, per poter far superare la crisi agli istituti in difficoltà o a chiuderli, evitando così decreti immediati di soppressione.
Le monache debbono prendere in mano la propria vita
Al termine della sua intervista mons. Carballo torna con impeto sul ruolo delle donne. Dice: “Sono le monache le protagoniste, non c’è dubbio. L’ uomo non vive quella condizione. Sono loro che debbono prendere in mano la propria vita, il progetto comunitario e personale”. Poi rivela un particolare, forse sconosciuto ai più:” Sia Vultum Dei quaerere che Cor Orans praticamente sono state scritte dalle stesse monache. In che senso? Cioè che la mia Congregazione ha inviato un questionario in tutti i monasteri del mondo ricevendo moltissime risposte. Per questo posso affermare: le monache hanno avuto un protagonismo assoluto. E’ tutto ciò non è un privilegio, ma vuol dire rendere giustizia a tutti coloro i quali vivono questo tipo particolare di vita”.
La testimonianza di una claustrale
"E' una costante del magistero di Papa Francesco esprimere gratitudine a noi contemplative: ci fa sentire figlie predilette della Chiesa". Lo afferma, ai nostri microfoni, Madre Elena Francesca Beccaria, Abbadessa delle Clarisse di Roma - Monastero di via Vitellia - all'indomani del messaggio del Papa per la Giornata Pro Orantibus in cui il Pontefice manifesta il suo apprezzamento per questa forma di vita e servizio alla Chiesa.
"Il Papa ci richiama sempre anche alla missione che abbiamo nei confronti del Popolo di Dio, di un umanità disorientata e disgregata", spiega la religiosa. "Ci invita sempre a un esodo da un rapporto intimistico, egoistico con il Signore per prenderci cura dei fratelli che soffrono. E questo è tanto bello per noi". "All'incontro di ieri alla Pontificia Università Lateranense ci siamo sentite Chiesa, forza orante della Chiesa con una missione precisa che ci ha affidato il Papa".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui