Natuzza Evolo: via libera all'apertura della causa di beatificazione
Sergio Centofanti - Città del Vaticano
La Congregazione delle Cause dei Santi, sentiti i Dicasteri coinvolti, ha dato il via libera per il processo di beatificazione di Fortunata Evolo, detta Natuzza, la mistica calabrese vissuta a Paravati di Mileto, nella provincia di Vibo Valentia, dal 1924 al 2009. Ne ha dato notizia ieri mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto, che domani si recherà presso la Congregazione per mettere a punto l'iter. Il presule ha affermato di prevedere di avviare ufficialmente la fase diocesana del processo di beatificazione entro l’anno.
Orfana di padre già in tenera età, partito migrante per l’Argentina e mai più tornato, Natuzza Evolo ha avuto un’infanzia molto povera e difficile. All’età di 5-6 anni iniziano le visioni e altri fenomeni mistici. Col passare degli anni, un numero sempre maggiore di persone accorre presso la sua abitazione. Le autorità religiose esortano alla prudenza. Natuzza viene anche ricoverata per un periodo in ospedale psichiatrico. Si sposa a 19 anni: avrà 5 figli. Ma i fenomeni non finiscono: non sa né leggere né scrivere, ma vede Gesù, la Madonna, i santi, le anime dei defunti, parla con l’Angelo custode, riceve le stimmate, ha il dono della bilocazione, rivive sul proprio corpo la Passione del Signore. Vive tutto con umiltà e in obbedienza alla Chiesa, offre una parola di conforto a tutti quelli che vengono a trovarla.
D. Mons. Luigi Renzo, era vario tempo che aspettavate questo momento ...
R. – Sono quattro anni che aspettavamo. Dopo una prima presa di posizione da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede che aveva manifestato qualche perplessità, si è riusciti un po’ a venire fuori da questa situazione e la Congregazione delle Cause dei Santi ha autorizzato ad aprire la causa.
D. – Che significato ha questa decisione?
R. – C’era molta attesa da parte della gente, dei figli spirituali di Natuzza e un po’ dovunque: non solo in Italia ma anche fuori. Che cosa può significare se non questo riconoscimento ad una mistica che effettivamente ha avuto dei doni, delle qualità particolari, e che ha toccato il cuore di tanta gente. Tanti raccontano di averla incontrata e aver ricevuto tanto bene.
D. – Come descriverebbe la figura di Natuzza Evolo?
R. – Una santa mamma di famiglia, tra l’altro analfabeta, che il Signore ha coinvolto nel piano di salvezza facendole dei doni particolari. Come messaggio ha lasciato un grande amore all’Eucaristia, alla Chiesa, obbedienza alla Chiesa e ai sacerdoti; una spiritualità mariana profonda; la devozione che lei ha diffuso al Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime: questo ha aggiunto di particolare.
D. – La sua vicenda ricorda un po’ quella di Padre Pio….
R. – Le perplessità hanno riguardato proprio alcuni aspetti di fenomeni particolari sullo stesso livello di Padre Pio. Sì, è vero…
D. – Anche le autorità ecclesiastiche sono state molto molto prudenti…
R. – Certamente, era più che giusto che fosse così. Come Padre Pio, anche Natuzza ha avuto il dono delle stimmate nel periodo di Quaresima che poi scomparivano senza medicine, il dono di colloquiare con l’aldilà, era una mistica: tutti questi aspetti indubbiamente cozzano contro la razionalità per cui vanno presi con molta cautela.
D. – Contrastata dalle autorità ecclesiastiche, è rimasta sempre obbediente alla Chiesa…
R. – Certo, inizialmente da ragazza ha avuto qualche difficoltà con il vescovo di Mileto, ma lei è rimasta sempre obbediente. Ne raccontano tanti di fatti che la riguardano in questo senso. Addirittura in una visione, parlando con il cuore di Gesù, dice: “Io ho dovuto disobbedire a quello che avevate detto – lo racconta lei questo episodio – perché ho dovuto obbedire al vescovo”. E in risposta Gesù le dice: “E hai fatto bene ad obbedire al vescovo”.
D- Ecco, dunque una grande gioia per la Chiesa di Mileto e per le tante persone che sono vicine a Natuzza…
R. – Certamente. C’era tanta attesa. Quando ieri poi, durante la celebrazione con il cenacolo di preghiera che lei ha voluto e avviato, ho dato la notizia, è stato uno scatto di applausi perché c’era molta, molta attesa.
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