L'appello della Chiesa venezuelana
Nella nota, firmata dal presidente, mons. Roberto Lückert, vescovo emerito di Coro - “si esorta e si esige”, da parte delle diverse forze di sicurezza, “il rispetto dei cittadini che manifestano oggi, il cui diritto è sancito nell’articolo 68 della Costituzione, evitando la repressione violenta, le detenzioni arbitrarie, i modi crudeli e l’uso di armi da fuoco e sostanze tossiche per controllare manifestazioni pacifiche”. La Commissione fa notare che l’Assemblea nazionale è “attualmente l’unico organo del potere pubblico legittimato a esercitare il proprio potere” e che la manifestazione ha anche lo scopo di consultazione popolare con il cosiddetto "Cabildo abierto", modalità di consultazione popolare prevista dalla Costituzione, “le cui decisioni sono vincolanti per tutte le istanze dello Stato”. La nota si chiude con la richiesta di preghiere rivolta al "popolo cattolico" e "a uomini e donne di buona volontà", in un momento definito "storico" per il Paese.
Fedeli chiusi in cattedrale a Maturin
A Maturin, circa 700 persone rimangono tuttora chiuse dentro alla cattedrale Nuestra Señora del Carmen, per paura delle azioni violente contro i manifestanti. Maturín è una città nella parte orientale del Venezuela, capitale dello Stato di Monagas, considerata la capitale petrolifera del Venezuela orientale. Proprio in quella zona, la Guardia Nazionale e la polizia hanno lanciato una dura repressione. Lo riferisce all’Agenzia Fides la Conferenza episcopale del Venezuela, che ha inviato testimonianze scritte, audio e video, della violenza scoppiata nel Paese.
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