Elezioni in Nigeria. I vescovi: “non vendere il proprio voto”
Salvatore Tropea – Città del Vaticano
I cittadini nigeriano si preparano a recarsi alle urne per le elezioni presidenziali e parlamentari che si terranno il 16 febbraio. Nel paese africano, infatti, verrà eletto il Capo di Stato e rinnovato il Parlamento Federale. Sulla tornata elettorale, però, grava la minaccia del terrorismo di Boko Haram e di possibili brogli elettorali con promesse economiche e finanziarie.
L’appello dei Vescovi: “non vendere la coscienza”
Proprio sulla necessità di elezioni trasparenti ed eque per tutti si sono espressi i Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Lagos. Con una dichiarazione, stilata al termine della loro assemblea e giunta all’Agenzia Fides, i porporati affermano che “vendere il proprio voto è come vendere la propria coscienza. Come cittadini onesti – si legge nel comunicato – dobbiamo evitare azioni che possano sminuire la credibilità delle elezioni”. L’appello dei Vescovi è rivolto appunto ai nigeriani, affinché svolgano “il proprio dovere civico con diligenza e patriottismo” e “nessuno incentivo finanziario” dovrebbe influenzare chi si reca alle urne.
Le accuse all’attuale Capo di Stato
L’ex Presidente della Repubblica Federale Olusegun Obansanjo ha infatti accusato l’attuale Capo di Stato Muhammadu Buhari, di voler imbastire una grande operazione di frode elettorale per poter essere rieletto per un secondo mandato. Obansanjo ha inoltre accusato l’INEC, la Commissione elettorale nazionale indipendente, di mancanza di “imparzialità e competenza per organizzare elezioni giuste, libere e credibili”.
L’auspicio di elezioni giuste e trasparenti
Proprio all’INEC si sono rivolti sempre i Vescovi, auspicando “parità di trattamento a tutte le parti al fine di garantire equità e credibilità”. I prelati hanno poi invitato l’elettorato a ripudiare i politici e i partiti che sono inclini alla violenza e ai trucchi elettorali. "Le speranze di un'elezione libera e corretta in Nigeria – si legge nella dichiarazione – si basano sulla capacità dell'INEC di essere neutrale nello svolgimento delle sue funzioni”.
La minaccia del terrorismo
A pesare sul voto sarà anche la rinnovata violenza del terrorismo, in particolare di Boko Haram, che negli ultimi mesi ha ripreso vigore. Proprio il presidente uscente Buhari ha promesso più volte di sconfiggere i terroristi, ma da quasi dieci anni in particolare Boko Haram ha ucciso oltre 27mila persone e causato 1,8 milioni di sfollati. Il gruppo terroristico si è diviso in due fazioni nel 2016: una denominata Jamaatu Ahlil Summah Lil Da'awatu Wal Jihad, l’altra conosciuta come Iswap, ovvero Stato Islamico in Africa occidentale, che rimane fedele all’Isis. Negli ultimi mesi, inoltre, sembrerebbe essere stata individuata una terza fazione, che ha invece giurato fedeltà ad al-Qaeda e si è affiliata con il Gruppo per l’affermazione dell’islam e dei musulmani. Si pensa, quindi, ad una faida interna, con l’aumento delle violenze e del terrore nel Paese.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui