Mali: presto una lettera pastorale per anniversario dell’evangelizzazione

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Avrà carattere sociale, sarà indirizzata ai fedeli cristiani del Mali e a tutti i maliani di buona volontà e inviterà alla conversione per una nazione nuova la lettera che i vescovi scriveranno a conclusione delle celebrazioni per il 130.mo anniversario dell’evangelizzazione del Mali. La decisione, riferiscono diversi media locali, è stata annunciata al termine della Plenaria della Conferenza episcopale, che si è svolta dal 16 al 18 gennaio scorso a Bamako. Il documento lancerà un messaggio che intende interpellare l’intera nazione sulla realtà che sta vivendo con uno sguardo anche alla globalizzazione che tende all’estromissione del fenomeno religioso. Nel corso dei lavori i presuli hanno anche discusso della situazione sociopolitica del Paese e del programma di “Educazione sessuale completa” voluto dal governo che desta diversi interrogativi e sul quale è stata sottolineata l’esigenza di esaminare il testo perché la Chiesa possa dire la propria.

Le preoccupazioni dei vescovi per le etnie peul e dogon

Mons. Jonas Dembélé, vescovo di Kayes e presidente della Conferenza episcopale, ha inoltre espresso preoccupazione per la strumentalizzazione dei popoli peul e dogon e i sanguinosi conflitti tra le due etnie nel centro del Paese e ha assicurato l’impegno della Chiesa nella preghiera per l’edificazione della vita sociale, per la pace e la riconciliazione auspicando un dialogo franco e aperto. I vescovi hanno infine ricordato la recente visita del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, per i 130 anni dell’evangelizzazione del Paese e il 47.mo pellegrinaggio nazionale a Notre Dame di Kita con il quale dal 1966 i vescovi ricordano i primi missionari e la loro opera.