Vescovi RD Congo: risultati elettorali non coincidono con nostro monitoraggio
Giada Aquilino - Città del Vaticano
I risultati delle presidenziali in Repubblica Democratica del Congo che hanno assegnato la vittoria al leader dell'opposizione Felix Tshisekedi “non corrispondono” ai dati raccolti dalla missione di osservazione elettorale dispiegata dalla Conferenza episcopale del Paese, la Cenco, con oltre mille osservatori a lungo termine in diverse città e territori e ben 40 mila a breve termine in tutti i centri di voto. Lo scrivono i vescovi della Repubblica Democratica del Congo in un comunicato reso noto dopo la pubblicazione dei risultati delle presidenziali del 30 dicembre scorso.
Evitare il ricorso alla violenza
I presuli sottolineano come i dati provvisori delle consultazioni aprano comunque “per la prima volta nella storia recente” del Paese, indipendente dal Belgio dal 1960, “la strada all'alternanza ai vertici dello Stato”, esortando alla “maturità civica” e ad evitare il “ricorso alla violenza”. Mentre si attende la conferma dell’esito elettorale da parte della Corte Costituzionale, con l’insediamento del nuovo presidente previsto per il prossimo 18 gennaio, i vescovi raccomandano di affidare eventuali ricorsi sui risultati “a mezzi legali in conformità con la Costituzione e la legge elettorale”. Da sempre, sottolineano, la Chiesa locale continua “a sostenere il popolo congolese verso la promozione dei valori democratici”.
I dati della commissione elettorale
Secondo i dati della commissione elettorale nazionale indipendente, Tshisekedi ha ottenuto 7 milioni di voti, mentre l’altro esponente dell'opposizione, Martin Fayulu, si è fermato a 6,3 milioni di preferenze; il candidato del partito di governo, Emmanuel Ramazani Shadary, è arrivato terzo con 4,3 milioni di schede in suo favore. Forti in questi mesi i timori che il voto potesse essere manipolato per permettere la vittoria di Shadary, grande alleato del presidente Joseph Kabila, al potere dal giorno dell’omicidio di suo padre Laurent-Désiré, nel gennaio 2001. Le consultazioni erano state rimandate per due anni e poi fissate, dopo essere state posticipate, a fine dicembre a causa di disfunzioni organizzative, aggravate dalla distruzione di più di 8 mila macchine elettorali in un deposito della capitale, Kinshasa, e da una grave epidemia di ebola.
Le contestazioni al risultato
Mentre i sostenitori di Tshisekedi esultano, quelli di Fayulu hanno già manifestato stamani a Kisangani, nel nord est del Paese. La Francia, con il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, ha parlato di risultati “non conformi” con la realtà, chiedendo chiarimenti sui dati e annunciando di voler portare il caso all’attenzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
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