Caritas in Senegal per aiutare il Sahel
Federico Piana - Città del Vaticano
Da quella del Mali a quella del Niger, passando per quelle di Italia, Spagna, Belgio, Danimarca ed Austria. Sono venti le Caritas africane ed europee, più una in rappresentanza degli Stati Uniti, che si sono date appuntamento in Senegal per l’incontro annuale del gruppo di aiuto per il Sahel, nato all’interno di Caritas Internationalis. La regione del Sahel, una vasta porzione di territorio dell’Africa sub-sahariana, è da tempo sotto lo scacco feroce dell’instabilità politica cronica, delle ripetute crisi alimentari, delle frequenti inondazioni causate dai cambiamenti climatici.
Aiutare il Sahel a combattere emigrazioni e carestie
Moira Monacelli fa parte del Segretariato Generale di Caritas Internationalis, partecipa attivamente ai lavori e racconta nel dettaglio l’andamento dell’incontro: “Le Caritas che sono riunite qui nella città di Saly, in Senegal, si stanno concentrando soprattutto su due problematiche. La prima: i cambiamenti climatici che generano anche carestie e migrazioni. Dobbiamo cercare una soluzione per consentire alle comunità locali di adattarsi a questi mutamenti. La seconda: l’emigrazione. La regione del Sahel vive in prima persona la sfida della mobilità umana”.
Un piano d’azione concreto. Azioni che partano dal basso
Saranno prese decisioni concrete e, si spera, efficaci. “Il piano d’azione valido per i prossimi due anni – spiega Moira Monacelli – punterà l’attenzione su sicurezza alimentare e migrazioni. Le comunità locali saranno chiamate a presentare progetti, servono azioni che partano dal basso. E che possano stimolare lo sviluppo necessario”
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