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Giornata per la Vita. Casini (Mpv): il Papa incoraggia la difesa dei piccoli

Domenica 3 febbraio si celebra la 41.ma Giornata per la vita, molte le iniziative in tutta Italia. Sabato il Papa riceve i rappresentati del Movimento per la Vita da 40 anni impegnato nella tutela della vita nascente e nel sostegno delle donne che portano avanti gravidanze difficili

Marco Guerra – Città del Vaticano

“È vita, è futuro” è il tema scelto per la 41esima edizione della Giornata per la vita, che sarà celebrata in tutte le diocesi italiane il prossimo 3 febbraio e indetta per la prima volta nel 1978 come risposta pastorale all’entrata in vigore della legge 194.

Il messaggio della Cei

In un messaggio già diffuso per l’occasione dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) i vescovi prendo spunto dall’annuncio di Isaia al popolo che “testimonia una speranza affidabile nel domani di ogni donna e ogni uomo”. “È vita, è futuro nella famiglia!”, si legge ancora nel messaggio che poi evidenzia come l’esistenza sia “il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù”.

L’alleanza tra generazioni

Il presuli evidenziano anche il prezioso ‘compito’ affidato agli anziani nel tramandare la memoria del popolo e ricordano che “accogliere, servire, promuovere la vita umana e custodire la sua dimora che è la terra significa scegliere di rinnovarsi e rinnovare, di lavorare per il bene comune guardando in avanti”. Per questo motivo viene anche esortata una solidale “alleanza tra le generazioni” e un patto per la natalità “che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese”.

Custodire la vita dal concepimento alla morte

Infine, dopo un richiamo alla cura delle persone con fragilità, i vescovi incoraggiano “la comunità cristiana e la società civile ad accogliere, custodire e promuovere la vita umana dal concepimento al suo naturale termine”. “Il futuro inizia oggi: è un investimento nel presente – si legge in conclusione - con la certezza che «la vita è sempre un bene”.

Le iniziative per la Giornata della Vita

E sono numerose le iniziative organizzate in tutta Italia per la Giornata della Vita. Particolarmente attiva la Diocesi di Roma, tramite il Centro diocesano per la pastorale familiare. Ieri il cardinale vicario Angelo De Donatis si è recato in visita presso il consultorio familiare diocesano “Al Quadraro” dove vengono effettuate consulenze legali, psicologiche e visite ostetrico-ginecologico per le donne incinte.

Il convegno al Pontificio Seminario Romano Maggiore

Nell’odierna giornata di venerdì 1 febbraio si svolgerà un convegno al Pontificio Seminario Romano Maggiore nella Sala Conferenze dove sarà presentato il Messaggio del Consiglio permanente della Cei per la Giornata per la vita. Durante l’evento, verranno inoltre presentati due progetti: “Noi e i nonni”, che coinvolge alcune scuole di Roma e punta, attraverso il legame tra nonni e nipoti, a trasmettere la memoria storica da una generazione all’altra; ed “Educautismo”, realizzato con l’Istituto superiore di sanità e la Asl di Latina, che intende creare una rete capace di interagire con il bambino autistico per stimolarne le abilità cognitive e supportare il nucleo familiare.

Domenica 3, infine, alle ore 10, il vescovo ausiliare per il settore Sud Paolo Lojudice presiederà la Messa nella parrocchia di San Giovanni Evangelista a Spinaceto; quindi terrà un incontro con le famiglie incentrato su “Accogliersi per accogliere”. “Se si accoglie l’altro come famiglia si accoglie anche la vita che nasce e quella fragile, dell’anziano o del disabile” sottolinea in una nota mons. Andrea Manto.

Il Movimento per la vita in udienza dal Papa

Sabato invece Papa Francesco riceverà in udienza una folta rappresentanza del Movimento per la vita italiano (Mpv). “Sono convita che usciremo tutti più motivati e più rafforzati dal incontro con il Papa” ha detto a VaticanNews Marina Casini, presidente del Mpv, offrendo anche una riflessione sui temi della 41ma edizione della Giornata per la vita:

Ascolta l'intervista a Marina Casini

R. – La Giornata mondiale per la vita è stata istituita 41 anni fa dai vescovi italiani, all’indomani dell’approvazione della legge sull’aborto volontario in Italia e c’è proprio un documento molto interessante che ci dice in fondo anche il perché della Giornata per la vita. Il perché sta sostanzialmente nel fatto che la Chiesa ha dichiarato e continua a dichiarare che non si rassegna e non si rassegnerà mai di fronte all’uccisione dei più piccoli e dei più poveri tra gli esseri umani che sono i bambini non ancora nati e quindi per determinare anche nei cristiani e negli uomini di buona volontà una reazione capace di superare la rassegnazione, l’assuefazione. Nel documento pubblicato l’8 dicembre del ’78 si dice che l’aborto è una delle ingiustizie più radicali che possono essere compiute verso l’uomo sia per la sua espansione impressionante e sia per l’ingiustizia dell’aborto, che viene aggravata dal fatto che il concepito è un innocente senza alcuna possibilità di difendersi.

Ad oltre 40 anni di distanza da quella legge, volendo fare un bilancio, qual è lo stato dell’impegno e della promozione per la vita?

R.  – Noi vediamo che sicuramente ci sono motivi per i quali scoraggiarsi. Il panorama internazionale è molto preoccupante perché le minacce nei confronti della vita umana nascente, in particolare, sono sempre più feroci. Pensiamo, per esempio, alla recente proposta di legge approvata dal senato di New York che prevede l’aborto anche oltre le 24 settimane allargando il più possibile le cause che potrebbero appunto determinarlo, ma c’è una verità profonda che esiste e che è all’opera: l’attività del movimento per la vita, l’attività dei centri per la vita, il progetto Gemma, SOS vita… E poi c’è tutta una bellezza, una ricchezza del popolo della vita che in questi 40 anni e più non si è rassegnato. Io dico soltanto, come esempio, che grazie ai centri di aiuto alla vita sono nati più di 200 mila bambini che erano a rischio di morte. Significa avere anche restituito alle mamme di questi bambini la gioia e la serenità che avrebbero sicuramente gravemente compromesso o perduto con l’aborto.

Il Papa è tornato spesso a parlare della tutela vita e sono continui i richiami a questa società dello scarto: questa attenzione del Pontefice aiuta quello che è il lavoro dei centri di aiuto alla vita?

R. – Assolutamente sì, oltre alle opere anche la parola salva e la parola del Santo Padre sa raggiungere il cuore di tutti con la sua semplicità schiettezza, con il suo linguaggio accessibile. Questo Papa è amato anche da tanti che non si affermano credenti e veramente può salvare la vita ed è assolutamente necessario che la sua parola torni e ritorni su questo tema perché appunto il suo messaggio è capace di arrivare a tutti.

Quali sono gli scopi di questa 41.ma giornata per la vita?

R. – Il primo è quello di portare l’attenzione più intensa possibile sui bambini in viaggio verso la nascita perché la cultura dominante, la cultura dello scarto non li vuole vedere e quindi attiva tutte le strategie possibili e immaginabili per non vedere il bambino non nato. Ma c’è anche un altro scopo importante che è quello di liberare le donne dai condizionamenti che li spingono verso l’aborto. Ormai è risaputo, molte donne dicono di aver abortito perché costrette, condizionate, oppresse, dalle voci della famiglia, del marito, del partner, perché nell’ambiente di lavoro viene consegnata quella solo come unica possibilità. Bisogna liberare le donne da questi condizionamenti per risvegliare nell’animo femminile lo spontaneo istinto dell’accoglienza dei figli, il coraggio di affrontare l’eventuale difficoltà e poi c’è anche un altro fine molto importante, che è quello di mobilitare l’intera comunità cristiana e civile e di rafforzare il sostegno nei confronti del volontariato per la vita. Quindi sarebbe bello se, per esempio, in ogni parrocchia, una parte delle somme raccolte nelle chiese durante le celebrazioni eucaristiche venisse destinata al progetto “Gemma” che è una forma di adozione a distanza di una mamma che è spinta verso l’aborto dalle difficoltà economiche.

Sabato il Santo Padre riceverà il movimento per la vita italiano. Immagino ci sia una grande attesa per le parole del pontefice …

R. - E’ bello che questa attenzione sia rivolta al movimento italiano proprio il giorno prima di celebrare questa giornata del 3 febbraio. Certamente, l’attesa è tanta e siamo tutti ansiosi di ascoltare quello che il Papa dirà e che dirà non solo a noi ma all’intero popolo della vita. Io desidererei tanto parole di incoraggiamento, di sostegno, di comunione. Io sono convinta che sarà un bell’incontro e che ne usciremo tutti più motivati e più rafforzati.

 

 

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01 febbraio 2019, 07:00