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Azione Cattolica in Piazza San Pietro Azione Cattolica in Piazza San Pietro 

“Sapore di Pace”. La carovana di Azione Cattolica all’Angelus con il Papa

Azione Cattolica torna a sfilare nelle strade di Roma con la Carovana della Pace. L’iniziativa terminerà con l’arrivo in Piazza San Pietro per l’Angelus del Papa. La dignità della persona umana e il brano del Vangelo su Marta e Maria al centro delle riflessione di questa edizione

Marco Guerra – Città del Vaticano

Si volge oggi, domenica 3 febbraio, la tradizionale Carovana della pace animata dai giovani dell’Azione Cattolica di Roma. L’iniziativa prende il via con la Messa celebrata alle 8,30 nella chiesa di Santa Maria in Vallicella (Chiesa Nuova) da mons. Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare per il settore Est di Roma. Al termine della celebrazione partirà il festoso corteo, guidato dalla presidenza diocesana dell’Azione Cattolica, sotto lo slogan “Sapore di Pace!”, che passando per i giardini di Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione raggiungerà San Pietro.

Il messaggio dei bambini dell’Azione Cattolica

Ad accogliere i partecipanti saranno il vescovo mons. Paolo Ricciardi, delegato del Centro per la pastorale sanitaria della diocesi di Roma, e i responsabili nazionali dell’associazione. A seguire, la preghiera dell’Angelus con Papa Francesco che ascolterà il messaggio a lui rivolto da due bambini dell’Azione cattolica.

Il Mese della Pace

La manifestazione si colloca al termine del Mese della Pace, tradizionalmente dedicato dall’Azione Cattolica alla riflessione su questo tema. In particolare l’edizione del 2019 è vuole permettere ai più gioviani di riflettere sulla libertà, la dignità e l'autonomia personale ed economica come vie verso la costruzione della pace, aderendo ad un progetto di solidarietà in collaborazione con la Focsiv (Federazione degli organismi cristiani servizio internazionale volontario), che mette al centro il valore del cibo e la dignità delle persone e dei lavoratori che impiegano i propri sforzi per produrlo. Si tratta dell’iniziativa “Abbiamo riso per una cosa seria”, per la promozione dell’agricoltura familiare in Italia e nei paesi a Sud del mondo.

La lettura del Vangelo di Luca

Inoltre i bambini e i ragazzi dell’Azione cattolica si stanno si stanno confrontando con il brano del Vangelo di Luca (10,38-42) in cui riflettono sull’importanza del vivere impegnati come Marta ma desiderosi come Maria di "scegliere la parte migliore”.

Chiara Di Ianni, responsabile Acr della diocesi di Roma, parla a VaticanNews del significato dello slogan “Sapore di Pace!” e delle iniziative che hanno accompagnato il Mese della pace:

Ascolta l'intervista a Chiara Di Ianni

R. - E’ uno slogan che prende le sue mosse dall’ambientazione che ogni anno l’azione cattolica sceglie per il percorso che accompagna i ragazzi alla crescita nella fede. Quest’anno l’ambientazione è la cucina che è il fulcro della casa, il punto in cui ci si riunisce per stare insieme ma è anche il segno della cura delle persone che si prendono cura di noi, che ci cucinano, che ci preparano il nutrimento. Da questo collegamento nasce l’idea del sapore di pace, di una cosa che vorremmo assaporare insieme ai ragazzi, che vogliamo far conoscere ai ragazzi. Come un sapore nuovo oppure come un sapore da riscoprire.

La manifestazione si colloca al termine del Mese della Pace. Quali iniziative hanno scandito questo periodo?

R.  – Per quanto riguarda l’azione cattolica della diocesi di Roma, in contemporanea con la veglia con il Santo Padre alla GMG, abbiamo fatto un momento di preghiera e di riflessione sul messaggio che ci ha lasciato per la giornata della pace, per comprendere un pochino più a fondo quello che ci ha voluto dire quest’anno, insieme con gli adulti con il settore giovani, quindi ovviamene con i ragazzi un po’ più grandi dell’Acr. Nelle parrocchie, invece, tutti i gruppi hanno seguito un percorso che appunto li ha portati a riflettere su quest’aspetto della cura degli altri, quindi non soltanto quello che nella cucina viene dato a me, quello che è per me, ma quello che è destinato a tutti quelli che mi circondano, vicini e lontani.

In particolare avete sottolineato anche l’importanza di riflettere sulla dignità e l’autonomia personale ed economica come volano per la costruzione della pace: la persona che riesce a costruire il proprio progetto di vita, mantenere la propria famiglia, è comunque un tassello per la pace…

R.  – Assolutamente, sì. Anzi, come il Papa più volte ci ha detto, dal rispetto della dignità umana e dal rispetto del lavoro, soltanto da quello può nascere la vera pace. Questo progetto che ci ha aiutato a far entrare i ragazzi in questa dinamica, è un progetto di solidarietà, che l’azione cattolica nazionale ha promosso insieme alla Focsiv che si chiama “Abbiamo riso per una cosa seria”. L’idea è proprio quella di promuovere l’agricoltura familiare però dando il giusto compenso per il cibo che viene portato nelle nostre tavole perché come sappiamo la globalizzazione da questo punto di vista non aiuta, nel senso che una cosa che arriva sulle nostre tavole ha un costo x; invece alla persona che l’ha prodotto viene dato un compenso estremamente inferiore. Quello di entrare in questa economia circolare, di cercare di portare avanti un’economia giusta è alla base del progetto di solidarietà. Tutti gli anni i ragazzi raccolgono i soldi nelle parrocchie, anche con l’aiuto degli adulti, dei giovani, dei gruppi dei catechesi… Sono iniziative di tutta la parrocchia, proprio perché ogni anno cerchiamo di far focalizzare la loro attenzione su un aspetto che poi li possa rendere degli adulti migliori, più consapevoli delle scelte, banalmente anche di cosa comparare e dove andare a comprarlo…

Nell’ottica della costruzione della pace, all’impegno per il rispetto delle dignità umana viene accompagnato l’ascolto del Vangelo. È infatti tramite l’ascolto della Parola del Signore che si arriva al vero cambiamento dei cuori. Una celta di verità che aiuta la carità. Per questo motivo bambini e ragazzi si sono confrontati sul brano del Vangelo di Luca su Marta e Maria. Di questo aspetto della Carovana della Pace ha parlato a VaticanNews don Alfredo Tedesco, assistente della diocesi di Roma di Azione Cattolica dei Ragazzi:

Ascolta l'intervista a don Alfredo Tedesco

R. – Da sempre, infatti, nei cammini di Azione Cattolica e nel particolare cammino di Azione Cattolica dei Ragazzi si sceglie un’icona biblica e quest’anno, come dicevamo, è questa di Maria e Maria nel Vangelo di Luca. Non è possibile fare pace se questa pace non è un dono di Dio, se non è qualcosa che noi sperimentiamo nella comunione attenta all’ascolto della Sua Parola. E il caso di Maria, che siede ai piedi di Gesù, diventa questo luogo di ascolto, potremmo dire il luogo dove, nella casa di Betania, si assapora la dolcezza di Dio, la dolcezza della comunione con Gesù che poi diventa pace, annunzio, testimonianza verso gli altri. A tavola Gesù ha assaporato tante volte la comunione di questa famiglia, la comunione veramente piena che poi lo ha spinto a dare la vita per noi.

Ecco, quindi dalla comunione di una famiglia, dall’ascolto di Gesù può nascere veramente un anelito verso l’impegno e verso la pace, quella pace vera che nasce anche con il vicino, in famiglia …

Non è un concetto astratto, la pace; l’idea di usare l’icona di una famiglia, in fondo, comunque di una comunione familiare in casa, ci dice che la pace innanzitutto si costruisce con il proprio vicino, con l’amico e questo i bambini lo hanno chiaro, lo vogliono vivere, lo hanno vissuto in questo mese e si preparano ad annunciarlo fra gli altri, alla luce di quello che hanno vissuto.

Quindi una pace che parte dal basso, una pace che parte dalla riconciliazione anche con i parenti, con gli amici, con chi abbiamo vicino e che può diffondersi all’intera società …

R. – Certamente. Se dimentichiamo questa dimensione, tutto diventa falso, diventa ideologico … Quello che spingerà i bambini ad andare per le strade di Roma parte da questa comunione dal basso, questa comunione di prossimità – mi verrebbe da dire. Nell’intimità di quella famiglia, di quella vicinanza, da qui si irradia tutto per il mondo intero, anche per la nostra città di Roma.

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02 febbraio 2019, 14:01