Francia: "rabbia, tristezza e indignazione per gli abusi sulle suore"
In una dichiarazione rilasciata in seguito alla trasmissione di "questo terribile e drammatico documentario sull'abuso sessuale ai danni di religiose da parte di sacerdoti", la Conferenza Episcopale Francese (CEF) si unisce alla Conferenza Francese dei Religiosi e delle Religiose (Corref) nella "sua profonda indignazione, tristezza e rabbia". "È innanzitutto ai religiosi e alle religiose, vittime di questi abusi, che la CEF rivolge i suoi pensieri e le sue preghiere. Tutti i vescovi di Francia vogliono sostenerli".
"La lotta contro gli abusi sessuali e quelli di qualsiasi altro tipo nella Chiesa - sottolineano i presuli - è ora una priorità di cui tutti devono assumersi la piena responsabilità. Questo è il messaggio che i Presidenti della Conferenza Episcopale di tutto il mondo hanno recentemente condiviso a Roma durante l'incontro per la tutela dei minori richiesto da Papa Francesco. È con tale convinzione che la CEF e il Corref continuano i loro sforzi per accogliere e ascoltare le vittime e, con loro, proseguire questa lotta contro ogni abuso nella Chiesa: abuso di potere, abuso di coscienza, abuso sessuale". Le parole usate dalla CEF, sono le stesse parole di Papa Francesco nella sua Lettera al popolo di Dio pubblicata l'estate scorsa.
Ferma reazione della Conferenza dei Religiosi di Francia
In un'altra dichiarazione, la Corref, da tempo fermamente impegnata nella lotta contro questi orrori, scrive che "il documentario è sconvolgente e ciò che rappresenta è difficile da sopportare. Ciò che mostra: complicità, menzogne, tradimenti, negazioni, perversioni e comportamenti criminali e impuniti, è insostenibile". "Il nemico è dentro", sottolinea la Conferenza, facendo eco alle osservazioni pronunciate il 21 febbraio in Vaticano dal cardinale Salazar Gomez, arcivescovo di Bogotà, durante l'incontro sulla protezione dei minori.
Il documentario individua alcune cause che favoriscono comportamenti manipolatori e la conseguente sottomissione delle vittime, come sottolinea la Corref, riconoscendo che in Francia la consapevolezza di questi fenomeni arriva molto tardi. I comportamenti rintracciati sono: l'assolutizzazione della figura del sacerdote, una concezione degradante dell'obbedienza, un machismo a volte viscerale, un incredibile inganno e trattare le persone, soprattuto le donne come fossero una cosa, anche quando rimangono incinte. Sono individuate anche cause esogene come: la miseria delle suore o della comunità. Una precarietà che "può portare ad una vera e propria contrattazione sessuale in cui i superiori sono complici".
"Se molte dirigenti di istituti religiosi femminili internazionali sono attente alla protezione delle loro sorelle, specialmente in questo o quel continente o circostanza, il lavoro dei giornalisti investigativi di Arte è un richiamo che evidenzia l'ampiezza di ciò che resta da fare", ha riconosciuto la Conferenza. "A partire come nel caso del crimine della pedofilia - spiegano - dalla fine dell'impunità per gli abusanti e i complici attivi o passivi, fino allo stanare il legame perverso tra abuso di potere, abuso spirituale e violenza sessuale".
Tuttavia, la Corref identifica in questo documentario una "finestra di speranza", grazie a "religiosi e laici che si alzano con grande coraggio a Roma, in Quebec, negli Stati Uniti, in Africa e ovunque contro questi crimini insopportabili e accompagnano le vittime".
Determinazione ad ascoltare, sostenere e proteggere le vittime
"La Corref da parte sua è già impegnata nella lotta contro tutti gli abusi" e totalmente determinata "a sostenere le vittime, aiutare gli Istituti e i responsabili che fanno tutto il possibile per proteggere i loro membri e denunciare i fatti". L'Unione Internazionale Superiore generali di Roma ha inoltre espresso "molto chiaramente la sua posizione affinché tutte le suore che sono state e sono vittime, possano parlare senza timore, sapendo poi che saranno ascoltate, accompagnate e protette."
Dichiarazione finale della Corref
La dichiarazione della Conferenza dei Religiosi e delle Religiose della Francia, termina con un grido di dolore ma anche con una promessa di impegno: "Dove noi, leader della Chiesa, in nome di Cristo Servo, avevamo incaricato di proteggere i bambini e le persone vulnerabili, di sostenere la coscienza, la dignità, la libertà e la speranza di coloro che con fiducia si uniscono alla vita religiosa, abbiamo fallito seriamente e collettivamente. E' una disgrazia tanto quanto uno scandalo che non può essere scusato. Oggi tocca a noi assumerci questa colpa, responsabile di vite distrutte, e impegnarci qui e ovunque, affinché non possa essere perpetuato. L'impegno di tutti nella Chiesa e l'aiuto di esperti esterni sono essenziali".
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