Convegno annuale Caritas per un “nuovo umanesimo cristiano"
Alessandro Guarasci – Città del Vaticano
La Caritas italiana guarda alla società in continuo cambiamento, sempre più consapevole della necessità di un “nuovo umanesimo cristiano” che avanzi lungo il cammino dei gesti concreti e della prossimità fraterna in vista del bene comune.
Per il vicedirettore della Caritas, Paolo Beccegato, assistiamo a due fenomeni: quello di "una cultura che non si fa carità, che predica l’odio e la segmentazione sociale, promuovendo una cultura non caritativa", e quello di "una carità che non promuove una buona cultura, ovvero, una carità fine a se stessa che è assistenzialismo e non si domanda il perché di fenomeni come l’impoverimento”.
La Caritas italiana è nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Fondamentale il collegamento e il confronto con le 220 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell'animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali e servizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, Centri di accoglienza.
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