Elezioni europee. Lettera dei vescovi francesi alla popolazione
Lisa Zengarini – Città del Vaticano
Un invito convinto e deciso ad esprimersi alle prossime elezioni europee di maggio per contribuire a ridisegnare il futuro dell’Europa. In una dichiarazione diffusa il 25 marzo, i vescovi francesi esortano i cattolici e tutti i cittadini dell’Esagono a non mancare a questo importante appuntamento, anche se in questo momento a molti l’Europa sembra “lontana, tecnocratica e spesso inefficiente”.
Dire quale Europa vogliamo
“Non si tratta – precisano - di chiudersi in uno schema manicheo (pro o contro l’Europa) ma di dire quale Europa vogliamo, ossia il modello economico, sociale, culturale e spirituale che ci sembra più adatto al nostro continente oggi”. “I poteri del Parlamento europeo - ricordano infatti i vescovi francesi - sono cresciuti negli anni e molte decisioni europee influenzano la nostra vita quotidiana”.
Un progetto che ha portato la pace in Europa dopo secoli di conflitti
Il messaggio richiama quindi l’attenzione sul ruolo del progetto europeo nella pacificazione di un continente segnato da una storia dolorosa di conflitti. Un tema al quale la Chiesa cattolica è sempre stata attenta: “Se la pace in Europa sembra oggi una realtà acquisita per le giovani generazioni – ammoniscono i vescovi - ricordiamoci che la guerra è alle nostre porte: ieri nei Balcani, oggi in Ucraina”. “Questa storia difficile e complessa ha anche permesso all’Europa di progredire verso una visione dell'uomo e della società che comprende tanti valori e principi condivisi dai nostri Paesi (diritti umani, rispetto dell'individuo, solidarietà e ricerca del bene comune), molti dei quali - rimarca l'episcopato francese - vengono dal cristianesimo”, come ha ricordato Papa Francesco nel 2017 alla Conferenza della Comece “Ripensare l’Europa”. Inoltre, tanti problemi non possono essere risolti a livello nazionale: ne è un esempio la gestione dei flussi migratori.
Quale posto per l’Europa nel nuovo ordine mondiale?
Un altro aspetto richiamato dai vescovi francesi è infine il posto dell’Europa nel mondo e nel funzionamento di un’economia globalizzata. Il modello europeo – si sottolinea – attira diversi altri Paesi più di quanto possiamo pensare. In un mondo profondamente mutato non più centrato sull’Europa, occorre “vedere se ciò che essa è stata capace di portare alla comprensione dell'uomo, della sua inalienabile dignità, dei suoi diritti fondamentali, della sua capacità relazionale e di solidarietà, potrà ancora essere proposto domani come un ideale ad altri continenti”. Di fronte ai rapidi mutamenti in atto degli equilibri geopolitici tra le grandi potenze, conclude quindi il messaggio, “proprio l'Europa e solo essa oggi può essere il perno e la punta di diamante” di un auspicabile sistema di relazioni internazionali più organizzato e regolato sul piano politico, economico e commerciale.
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