India: i vescovi esortano i fedeli a votare alle elezioni generali
Marco Guerra – Città del Vaticano
Con una lettera pastorale il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale dell'India (Cbci), si è rivolto a tutti i vescovi e ai fedeli cattolici dell’India, invitandoli ad andare a votare alle imminenti elezioni generali.
Cardinale Gracias: ogni voto conta
“Ogni singolo voto conta. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli e al nostro Paese, esercitare questo sacro dovere e coinvolgerci per migliorare la direzione della nostra nazione”, afferma il porporato nella missiva ripresa da AsiaNews.
Le priorità indicate della Chiesa indiana
Il card. Gracias spiega che l’India ha “bisogno di leaders che comprendano che l’autorità è un servizio” ed elenca le questioni nazionali più cocenti cui i futuri amministratori dovranno dare risposte: un’economia a sostegno di poveri e svantaggiati; costruire un ambiente sano per tutti i cittadini, in particolare donne e bambini; salvaguardare i diritti dei tribali sulla terra, l’acqua e le foreste; prendersi cura dei dalit (i fuori casta appartenenti alla popolazione più svantaggiata ndr) e abolire la discriminazione nei loro confronti; promuovere l’armonia tra le comunità e il dialogo interreligioso; proteggere l’ambiente, preservando la ricchezza della natura per le generazioni future. Per tutti questi motivi, il cardinale in conclusione suggerisce di scegliere “al meglio per il nostro Paese. Dobbiamo votare in maniera giudiziosa”.
Mons. Mascarenhas: rinviare la tornata del giovedì santo
Contemporaneamente si è espresso anche mons. Theodore Mascarenhas, segretario generale della Cbci con un altro appello che chiede di non tenere le elezioni nel giorno del Giovedì Santo. Egli è intervenuto riguardo allo scontento che si è diffuso nella comunità cattolica indiana, che contesta il calendario delle votazioni fissate anche durante la Settimana Santa. Le imminenti elezioni generali, che si svolgeranno infatti in sette tornate tra l’11 aprile e il 19 maggio.
Agevolare il voto dei fedeli
Il 18 aprile, Giovedì Santo, andranno al voto diversi Stati indiani: Assam, Bihar, Chhattisgarh, Jammu e Kashmir, Karnataka, Maharashtra, Manipur, Orissa, Pondicherry, Tamil Nadu, Tripura, Uttar Pradesh e West Bengal. AsiaNews ricorda che in tutto il Paese, la comunità cattolica è composta da 20 milioni di fedeli. Mons. Mascarenhas ha evidenziato che il suo appello “non ha finalità religiose, vuole solo esprimere le difficoltà logistiche” connesse alla data del voto. Il presule ha spiegato che per i cristiani dell’India, dove il Giovedì Santo non è una festa pubblica, “è già molto difficile poter partecipare alle preghiere, chiedendo ferie a lavoro o permessi per uscire prima dagli uffici”. Rispettare entrambi i doveri, religioso e civico, “sarà molto difficile”, ha aggiunto mons. Mascarenhas.
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