Uccisi due sacerdoti in Africa
Un padre cappuccino di nazionalità centrafricana è stato ucciso in Camerun mentre rientrava nella sua fraternità di Mbaibokoum in Ciad. Secondo quanto comunicato all’Agenzia Fides dalla Custodia Generale dei Cappuccini per il Ciad e la Repubblica Centrafricana, padre Toussaint Zoumaldé si era recato nella diocesi di Bouar, nella parte occidentale del Centrafrica, della quale era originario, per animare un corso di formazione per i sacerdoti locali. Il cappuccino aveva poi preso la via del ritorno nella sua fraternità in Ciad passando per il Camerun. Nella notte tra il 19 e il 20 marzo ignoti lo hanno assalito e ucciso a colpi di arma bianca a Ngaoundéré (Camerun) dove si era fermato per riposare. Al momento i suoi assassini sono introvabili. Padre Toussaint, nato nel 1971, aveva lavorato a lungo come giornalista presso Radio Siriri, della diocesi di Bouar, ed ha composto diversi canti religiosi.
Nigeria: trovato il corpo del sacerdote rapito una settimana fa
Si è concluso in maniera tragica il rapimento di don Clement Rapuluchukwu Ugwu, parroco della chiesa di San Marco, a Obinofia Ndiuno, nella Ezeagu Local Government Area, nello Stato di Enugu, nel sud della Nigeria. Il corpo in stato di decomposizione del sacerdote è stato ritrovato ieri, 20 marzo, nella foresta, non lontano dal luogo del rapimento. La sera del 13 marzo don Ugwu, era stato prelevato con la forza dalla casa parrocchiale da alcuni banditi che lo avrebbero ferito con un colpo di pistola. Mons. Callistus Onaga, vescovo di Enugu, ha invitato la polizia a catturare gli assassini del sacerdote ed ha denunciato la serie di violenti omicidii in tutto il Paese. Il presule ha quindi invitato i cristiani a intensificare le preghiere per la salvezza del Paese. Mons. Onaga ha espresso rammarico per il fallimento delle forze di polizia nel salvare padre Ugwu nonostante le loro assicurazioni sul fatto che erano sulle tracce dei rapitori, mentre questi però continuavano tranquillamente a prelevare denaro dal conto del sacerdote attraverso la carta del bancomat. “Abbiamo subito denunciato il rapimento di don Ugwu alle forze dell’ordine e da allora sono andato alla stazione di polizia tre volte, eppure continuavano a dirmi 'siamo vicini ai rapitori'. Dubito che stessero facendo qualcosa perché il corpo di don Ugwu è stato trovato a 20 chilometri da casa sua” ha denunciato mons. Onaga. (L.M. - Agenzia Fides)
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