Roma: Congresso internazionale della Federazione Biblica Cattolica a 50 anni dalla fondazione
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Si è aperto nel pomeriggio di ieri all'Ergife Palace Hotel di Roma il Congresso internazionale della Federazione Biblica Cattolica (CBF) che si concluderà il prossimo 26 aprile, giorno in cui è prevista l’udienza con Papa Francesco. Tema dell’incontro: "La Bibbia e la vita: l'ispirazione biblica dell'intera vita pastorale e la missione della Chiesa - Esperienze e sfide". Il Congresso si tiene in occasione del 50.mo anniversario della Federazione, inaugurata da Paolo VI il 16 aprile 1969 e rifletterà sul lavoro svolto e sui frutti riportati dalla Federazione stessa, individuando le sfide per la pastorale biblica nella realtà ecclesiale attuale e delineandone gli obiettivi per i prossimi anni. In apertura ai lavori sono intervenuti il cardinale Luis Antonio Tagle, presidente della Federazione, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e il prof. Fr. Jan J. Stefanów SVD, segretario generale della CBF.
Il contributo di esperti di diversi continenti
Altri sette i relatori teologi e biblisti che offriranno il loro contributo di pensiero e di esperienza all’incontro, provenienti da Italia, Germania, Lussemburgo, Colombia, Messico e Bolivia. Accanto alle relazioni si svolgeranno diversi Laboratori attraverso cui verranno affrontati i vari aspetti della realtà pastorale della Chiesa per individuare, con l'aiuto attivo dei partecipanti, le migliori pratiche e le sfide di ciascuna delle regioni membri della Federazione Biblica Cattolica. Alcuni titoli: la Bibbia e i giovani, la Bibbia e le nuove tecnologie, la Bibbia e la carità, la Parola di Dio in Europa e nei diversi continenti.
Che cos'è la Federazione Biblica Cattolica
La Federazione Biblica Cattolica è una organizzazione internazionale a servizio dell’apostolato biblico secondo le direttive del Concilio Vaticano II. Attualmente è diffusa in 127 Paesi ed è articolata in regioni e subregioni. Suoi obiettivi sono la promozione della traduzione e della distribuzione della Bibbia nelle diverse lingue; lo studio della Bibbia e la produzione di strumenti educativi che la rendano accessibile ai vari livelli; la cooperazione tra studi biblici e pastorale biblica; le iniziative di pastorale biblica e lo scambio delle relative esperienze; il dialogo interconfessionale basato sulle Scritture, ecc...
Una storia alle spalle già lunga per la Federazione, ma come si potrebbero sintetizzare questi 50 anni? Risponde ai nostri microfoni il segretario generale, Fr. Jan J. Stefanów SVD
R. – Li definirei 50 anni di crescita di un lavorare insieme nel campo biblico nella Chiesa, per svegliare la coscienza sull’importanza della Bibbia nella Chiesa stessa. Noi sottolineiamo che la Federazione Biblica Cattolica ha dato questo suo contributo alla Chiesa: cose di cui si parlava solo tra biblisti impegnati nella pastorale, appartengono ora alla Chiesa universale. Nel 1990, durante l’assemblea plenaria della Federazione Biblica Cattolica a Bogotá, in Colombia, si parlava di animazione biblica di tutta la pastorale e questa era una novità assoluta nella Chiesa. Poi, poco a poco, questo messaggio è arrivato in Europa, è stato ripreso dai vescovi latinoamericani e finalmente Papa Benedetto XVI lo ha inserito nel "Verbum Domini", dicendo che la pastorale biblica non è una pastorale accanto alle altre, ma è la madre di tutte le pastorali: la Parola di Dio come fondamento della vita e della missione della Chiesa. Secondo contributo: la crescita delle istituzioni bibliche. La Federazione aiuta a trovare dei fondi e grazie a questo aiuto, in tutte le regioni del mondo sono stati creati dei centri biblici, così come nelle diverse diocesi. Ad esempio in America Latina quasi tutte le diocesi hanno un dipartimento dedicato alla pastorale biblica. Tutte le Conferenze episcopali latinoamericane hanno un dipartimento dedicato, cosa che, ad esempio, non accade in Europa. Questi 50 anni sono una tappa, ma c’è ancora un lungo cammino davanti a noi da percorrere.
Quindi lei vuol dire che ancora i cattolici non conoscono abbastanza, non leggono abbastanza la Bibbia?
R. - Questo sta cambiando piano, piano, ma soprattutto in Europa il rapporto con la Sacra Scrittura non è ancora sufficiente. In Europa, la Chiesa è ancora molto sacramentale, rituale e quel vivere la Parola e non solo leggerla, ancora non è così frequente. Parecchi Movimenti all’interno della Chiesa europea lo fanno, lo promuovono, ma nella vita pastorale parrocchiale, questo non è ancora tanto presente.
Durante queste giornate di congresso, che cosa in particolare intendete mettere a fuoco?
R. - Noi abbiamo diviso questo congresso in tre parti. Ieri abbiamo parlato della storia, quindi da dove veniamo e le nostre radici. Oggi il tema è la tensione che c’è nella Chiesa tra esegesi e pastorale. Vogliamo vedere come lavorare insieme, come usare nella pastorale i frutti del lavoro degli esegeti. Domani parleremo della Bibbia e delle culture. Nell’ultimo giorno di congresso il cardinale Tagle, il nostro presidente, ci porterà verso il futuro: allora vorremo guardare alle sfide che abbiamo ancora nella Chiesa. Finiremo questo congresso con un’udienza privata con il Santo Padre.
Quindi sentiremo il Papa che cosa vi dirà …
R. - Sì. L’ultima volta, nel 2015, quando ci ha ricevuto in udienza, ci ha chiesto di aiutare i preti, di aiutarli a preparare bene l’omelia. Questo credo sia un compito molto importante. Le parole del Papa sono sempre d’ispirazione per noi.
Tanti relatori illustri, il Papa e anche laboratori su vari temi che coinvolgeranno tutti i partecipanti. Su quali temi?
R. - Sono i temi principali che abbiamo individuato durante l’ultima assemblea plenaria: Bibbia e giovani, ad esempio, Bibbia e nuove tecnologie e i diversi aspetti della pastorale: come organizzare questa pastorale a partire dalla Bibbia? Poi ci occuperemo della Bibbia nelle diverse regioni. La Chiesa è una, ma è così diversa! Ogni regione ha un diverso approccio alla Parola di Dio. Allora rifletteremo su come questa sia presente in Europa, in Africa, in Asia, in America, sarà un dialogo non soltanto tra le persone che provengono da queste regioni, ma cercheremo di mescolare le persone, perché tutti conoscano come si legge la Bibbia, come la si attualizza nelle pastorali delle diverse regioni. Questo congresso vuole dare anche questa dimensione pratica. Parecchie volte si parla infatti di conferenze molto belle, ma non si tocca la realtà pratica. Noi invece cerchiamo sempre di attualizzare i temi nella realtà concreta della vita della Chiesa.
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