Mons. Eric de Moulins-Beaufort Mons. Eric de Moulins-Beaufort  

Francia: mons. Éric de Moulins-Beaufort neo presidente vescovi

Mons. Éric de Moulins-Beaufort - 57 anni, parigino, attualmente arcivescovo di Reims, teologo – è il nuovo presidente della Conferenza episcopale francese. Ad eleggerlo ieri al primo scrutinio, i vescovi di Francia riuniti a Lourdes per la loro Assemblea plenaria

Con mons. de Moulins-Beaufort, sono stati eletti anche i due vice-presidenti, mons. Olivier Leborgne, vescovo di Amiens, e mons. Dominique Blanchet, vescovo di Belfort Montbéliard. Tutti e tre prenderanno funzione a partire dal 1 luglio e per un mandato di 3 anni. C’era grande attesa in Francia sul nome di chi avrebbe guidato la Chiesa cattolica in questo periodo particolarmente difficile a causa delle rivelazioni sugli abusi sessuali commessi dai preti.

Chi è mons. de Moulins-Beaufort

I vescovi hanno puntato su una figura giovane ma forte allo stesso tempo. Parigino, ordinato nel 1991, è stato segretario particolare per tre anni del cardinale André Vingt-Trois, poi vescovo ausiliare e vicario generale (dal 2008 al 2018) e nominato arcivescovo di Reims il 18 agosto scorso. Mons. Éric de Moulins-Beaufort è anche un apprezzato teologo e insegnante: è stato decente alla Facoltà Notre-Dame e al Seminario di Parigi tanto da essere scelto dai vescovi francesi come presidente della Commissione dottrinale.

La sua continua condanna sui casi di pedofilia e abusi

Nel 2016, il card. Vingt-Trois gli ha affidato l’affaire “Tony Anatrella”, il 77enne sacerdote psicanalista francese, sospeso da ogni attività pastorale dopo le accuse dei suoi giovani pazienti. E in un suo articolo per la “Nouvelle revue théologique” ha scritto: “I responsabili di tutte le istituzioni devono ora parlare e agire in modo che le generazioni future possano conoscere la verità”. “Nello scrivere questo, ricordiamoci sempre dei nostri incontri e dei nostri confronti con le persone che sono state abusate da preti o con le loro famiglie. Ciò che queste persone hanno dovuto affrontare in se stessi per vivere nonostante tutto, sale a Dio come un grido contro coloro che non sapevano nulla o che non volevano vedere nulla”. In un profilo stilato su di lui questa mattina dal quotidiano La Croix, si ricorda quanto l’arcivescovo scrisse alla diocesi in seguito ai casi di pedofilia e abuso emersi sui giornali. Mons. de Moulins-Beaufort riconosce “il disgusto e lo scoraggiamento” che può suscitare la rivelazione del male “commesso e nascosto”. Ma aggiunge: “Dio non abbandona la sua Chiesa, al contrario, lavora per purificarla, compreso il male che era in lei e che lei si ostinava a non vedere”. E sulla lotta al clericalismo: “La nostra guida è Cristo, non un prete”. (Agenzia Sir)

 

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04 aprile 2019, 12:19