Vescovi italiani: in soccorso delle famiglie ferite
Federico Piana –Città del Vaticano
‘Allenarsi sulle nuove frontiere della pastorale familiare e trovare la formula per tentare di riportare ossigeno nelle proprie chiese locali’. Questi gli obiettivi dichiarati della XXI edizione della ‘Settimana Nazionale di Studi sulla spiritualità coniugale’ che si conclude oggi ad Assisi. Obiettivi raggiunti? “Certamente sì” risponde senza esitazione don Paolo Gentili, direttore dell’ufficio nazionale della pastorale familiare della Conferenza Episcopale Italiana, uno degli organizzatori dell’evento.
Amoris laetitia e Gaudete et exultate: bussole per le famiglie
Al centro di una decina di dibattiti e una dozzina di workshop, ci sono state due esortazioni apostoliche di Papa Francesco: la Gaudete et exultate, sulla chiamata alla santità, e l’ Amoris laetitia, sull’amore nella famiglia. Sono state un arricchimento per i lavori del convegno e lo saranno per coloro i quali vorranno approfondirle meglio, garantisce don Gentili: “La vera traduzione di questi due documenti si trova in una Chiesa che si fa famiglia, dove ti senti a casa. In una comunità dove le famiglie sono custodite, sostenute. A partire dalle nozze”.
La santità della porta accanto
I relatori del convegno si sono trovati unanimemente concordi su un punto, basilare: la santità nasce e si sviluppa in famiglia. La cosiddetta ‘santità della porta accanto’. “Altrimenti – spiega don Gentili- non potrebbe essere. La santità deve assumere toni familiari: il marito che per stare vicino alla moglie rinuncia ad una partita di pallone o la moglie, che per il marito rinuncia ad una passeggiata con le amiche. La santità si cela nelle piccole cose quotidiane. A volte i santi ce li ritroviamo vicini e non ce ne rendiamo conto”.
Preghiera in famiglia: via di santificazione
Ma in una famiglia dove non si prega insieme non può sbocciare la santità. Nei workshop è stata messa in netta evidenza la mancanza di questa sana consuetudine, persa nella frenesia dei tempi moderni. Don Paolo Gentili fa un esempio: “La preghiera in famiglia è come la bombola d’ossigeno che un sub indossa per poter respirare sott’acqua. Senza ossigeno non c’è vita. Nonostante quello che si crede, la vita spirituale comincia prima di tutto in casa”. Nel convegno sono state proposte soluzioni concrete per cercare di risolvere il problema: tutte le diocesi potranno trarne benefici, assicura don Gentili.
Maggior formazione per aiutare le coppie in difficoltà
Dal convegno è emersa anche quella che viene definita da molti esperti un’emergenza: la formazione di specialisti in grado di accompagnare le coppie in difficoltà. Don Paolo Gentili conferma questa necessità, soprattutto nella Chiesa: “C’è bisogno di più formazione, senza dubbio. Non si fa famiglia da soli, bisogna aiutarsi l’uno con l’altro. E la strada da continuare a seguire è quella che da tempo stiamo proponendo come Conferenza Episcopale Italia: un corso d’alta formazione, con un approccio veramente multidisciplinare”.
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