Card. Hummes: dal Sinodo nuove vie per salvare l’Amazzonia
Silvonei Protz - Aparecida
Il cardinale Claudio Hummes, relatore generale al prossimo Sinodo per l’Amazzonia e presidente della Rete Ecclesiale Pan-amazzonica, sarà in Vaticano la prossima settimana per partecipare al Consiglio pre-sinodale. Il porporato ha partecipato all’Assemblea plenaria dei vescovi brasiliani ad Aparecida che, tra i vari temi, non poteva non occuparsi del prossimo Sinodo per l’Amazzonia. Ai nostri microfoni fa il punto sulla situazione dei lavori sinodali:
R. – Siamo in un processo sinodale e questa prima fase del processo ha visto la consultazione di tutte le diocesi, della gente, degli indigeni, delle città, in Amazzonia. Questo fa parte anche della nostra storia religiosa, qui in Brasile sarà un momento fondamentale. Io dico sempre che questo Sinodo sarà un Sinodo storico che porterà nuove strade per l’Amazzonia e questo si rifletterà in tutto il mondo. Questo si inserisce nel grave contesto della crisi climatica, ecologica del pianeta e noi siamo contestualizzati in questo preciso momento storico. Il Sinodo avviene in un momento grave della storia dell’umanità e perciò lo Spirito di Dio ci porterà a trovare delle nuove vie per salvare l’Amazzonia, la gente dell’Amazzonia e anche per salvare il pianeta.
Dopo questo processo di ascolto avremo un pre-sinodo anche a Roma…
R. – Sì, ci sarà la riunione del consiglio pre-sinodale che raccoglierà tutti questi suggerimenti emersi dalla consultazione delle diocesi, del territorio panamazzonico, e da questi dati raccolti che sono stati sintetizzati, durante questa prossima riunione a Roma del consiglio sarà redatto l’Instrumentum laboris, lo strumento di lavoro del Sinodo che poi a sua volta, tornerà alla base, e qui lo studieremo e approfondiremo in un'assemblea del territorio anche per dare ai vescovi, che saranno i padri sinodali, una partecipazione della gente qui nel territorio che aiuteranno a capire e a rafforzare le proposte dell’Instrumentum laboris.
Al cardinale Hummes cosa sta a cuore di questo sinodo, la tematica che sente più vicina?
R. – Soprattutto la questione dei nuovi cammini. Credo che la Chiesa abbia una grande necessità di trovare nuovi cammini e quando io facevo le mie visite nel territorio, ho visitato tutta la foresta brasiliana e anche gli altri Paesi dei territori amazzonici, sempre abbiamo sentito un po’ quell’angoscia della Chiesa, degli agenti della pastorale, dei vescovi, dei sacerdoti, che non ci sono le condizioni per realizzare la missione: è necessario creare nuovi cammini affinché sia possibile veramente realizzare la missione in questo momento storico nell’Amazzonia. Questo tema dei nuovi cammini sarà fondamentale perché anche il Papa diceva che durante il sinodo non si parlerà di cose già dette: dobbiamo parlare di cose nuove, di prospettive nuove, senza aver paura del nuovo. Questo è qualcosa che mi rende felice e che mi dà molta speranza.
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